Saras, contro le trivellazioni ad Arborea un video sul web e un contro-studio. IRS: “Ennesimo saccheggio”

Il comitato No al progetto Eleonora risponde alle trivellazioni della Saras ad Arborea con un video sulla rete e  un ‘contro studio’ di impatto ambientale.

L’iniziativa è stata presentata oggi ad Arborea e dice no al piano della famiglia Moratti per l’estrazione di tre miliardi di metri cubi di gas metano in 20 anni dal sottosuolo.

Il video si intitola “Io dico no” e sarà on line da questa sera su You Tube. A girarlo è stato praticamente tutto il paese. Ci sono i bambini delle scuole materne e quelli delle elementari, ma anche quello in braccio al padre e ancora in età da asilo nido che abita in una casa distante 400 metri dal luogo indicato dalla Saras per trivellare.

Nel video ci sono anche i nonni e i genitori, i pescatori dello stagno di S’Ena Arrubia e gli allevatori delle aziende sorte 80 anni fa sui terreni strappati con la bonifica allo stagno di Sassu e anche le ragazze della squadra locale di pallavolo e i ragazzi della squadra di basket.

Il ‘contro studio’ invece non è ancora pronto: ci sta lavorando un team di esperti che sta studiando le 1200 pagine del documento depositato dalla Saras negli uffici della Regione. Il Comitato ricorda che il Progetto Eleonora non riguarda solo Arborea, ma è il primo passo di un progetto che riguarderà tutta la Sardegna, perché oltre a quelli di Arborea sono stati già individuati ricchi giacimenti.

Oggi, a dire ufficialmente no, è stata anche la Federazione provinciale della Coldiretti di Oristano, secondo cui le trivellazioni rischiano di provocare danni per milioni di euro all’economia di Arborea e di tutto l’oristanese, che ha nell’agricoltura e nell’allevamento i suoi punti di forza.

Sul fronte anti-Saras anche Irs, Indipendentzia Repubrica de Sardigna.

“Per l’ennesima volta – si legge in una nota – la Saras si propone con atteggiamento arrogante perché non discute con le amministrazioni locali e con i cittadini, primi interlocutori ai quali sottoporre i progetti ed unici in diritto di decidere. iRS crede che il Progetto Eleonora presentato dalla Saras sia l’ennesimo tentativo di saccheggio delle nostre risorse e di devastazione dei nostri beni ambientali e con inevitabili pericoli per la salute pubblica. Pertanto pensiamo che sia legittimo che la Regione applichi il principio internazionale di precauzione e che, prima di un suo pronunciamento, provveda a confrontare diversi studi di impatto ambientare e non solo il fascicolo presentato da Saras”.

“In passato – ricorda iRs – la Sardegna è stata devastata da cosiddetti piani di sviluppo e finti progetti di rilancio senza ricadute economiche significative per il territorio, ma solo ed esclusivamente sui privati che le proponevano. Spesso chi ha pagato il prezzo più alto sono stati i lavoratori impiegati in questo tipo di industrie, destinate al fallimento proprio perché costruite senza una accurata programmazione ed una visione strategica di più ampio respiro. iRS ritiene che il bacino di metano presente nella nostra terra, così come l’acqua, il vento ed il sole siano beni naturali collettivi e per i quali non è pensabile il mero sfruttamento per interessi privati. Pensiamo che sia arrivato il tempo di ridiscutere il rapporto tra La Saras e la Nazione Sarda. Per la nostra terra è venuto il tempo di pensare a nuovi stili di sviluppo, fondati non più sull’uso indiscriminato di risorse non riproducibili ma bensì sulla capacità che avranno le “società locali” di rileggere e reinterpretare i valori ambientali, territoriali e culturali. Oggi – concludono gli indipendentisti – le economie virtuose sono infatti quelle che più di altre riescono a implementare modelli alternativi dove la qualità ambientale costituisce il primo indicatore della ricchezza. Perciò riteniamo che si debba operare seguendo questa prospettiva”.

 

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