Reparti Covid, Regione non retrocede: 120 posti letto al Binaghi, polemiche

Non si fermano le polemiche per la gestione delle strutture sanitarie e l’emergenza legata alla pandemia da Covid-19. Nonostante gli appelli delle associazioni di malati l’ospedale Binaghi di Cagliari entra a far parte in via ufficiale delle strutture che ospitano reparti Covid. Nell’ultima seduta la Giunta guidata da Christian Solinas ha approvato la delibera che prevede l’attivazione di 100 posti letto per terapia non intensiva. Altri venti circa saranno allestiti per l’intensiva. Il Binaghi ospita già il Centro regionale Trapianti, il Centro Sclerosi multipla, un reparto di genetica medica e uno di Pneumologia territoriale.

La destinazione di un reparto della vecchia ala alla cura dei pazienti affetti da coronavirus non trova d’accordo molti: l’associazione italiana Malati di Sclerosi Multipla chiede che il centro non venga chiuso, il gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale ricorda che “il Binaghi è una struttura dove non si riscontrano focolai di contagio, che offre assistenza a centinaia di pazienti per le loro terapie ordinarie”.

Infine Uil Fpl, per voce della segretaria regionale Fulvia Murru, fa presente che “si vuole trasformare il Binaghi in centro Covid determinando criticità per tutte quelle attività ambulatoriali che oggi funzionano bene e seguono tantissimi pazienti, come il centro sclerosi ma anche lo screening e la prevenzione nell’ambito del percorso donna”.

La Regione ha anche previsto di coinvolgere anche le strutture private per aumentare in Sardegna e arrivare a 590 posti letto, come annunciato nei giorni scorsi dall’assessore alla Sanità, Mario Nieddu. Una soglia, questa, che tuttavia non è stata raggiunta: come raccontato l’altro giorno da Sardinia Post, rispetto ai 188 nuovi posti promesso, ne sono stati attivati solo una ventina. In ritardo è l’Ares che ha preso in mano la gestione (leggi qui).

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