Posti letto Covid, la Sardegna nel caos: pieni gli esistenti, solo 20 nuovi su 188

È caos ospedali in Sardegna, dove i posti letto esistenti sono pieni e dei 188 nuovi – promessi dalla Giunta di Christian Solinas attraverso l’Ares (la nuova Ats) – appena venti risultano attivati. Sardinia Post ha ricostruito la mappa isolana anche grazie ai numeri raccolti dal gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale.

Andiamo con ordine: attualmente nell’Isola vengono dichiarati attivi 402 posti letto. I ricoverati negli ospedali, come risulta dal bollettino odierno diffuso dall’Unità di crisi regionale, sono 337. “Se fosse così lineare – spiega Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti -, saremmo in una botte di ferro perché ci sarebbe un margine di sicurezza di 65 posti letto”. Invece così non è.

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I 337 infetti che vengono assisti nelle strutture sanitarie dell’Isola si riferiscono ai pazienti che stanno nei reparti Covid. “Ma a questi vanno aggiunti i malati che hanno il coronavirus e vengono curati in locali di fortuna. Stando ai numeri di Agus, “in queste condizioni ci sono almeno un’altra ottantina di infetti. Il capogruppo dei Progressisti parla di “una trentina di persone al Pronto soccorso del Santissima Trinità di Cagliari, una ventina in quello del San Francesco di Nuoro e altrettanti all’Obi (Osservazione breve intensiva) del Brotzu“.

Se si rifanno i conti con i ricoveri ‘extra’, si supera abbondamenti la soglia dei 402. Da qui si capisce perché una settimana fa l’assesore alla Sanità, Mario Nieddu, si è affrettato ad annunciare che nell’Isola sarebbero stati attivati 188 nuovi posti letto, passando da 402 a 590, in concomitanza con l’istituzione dell’Ares (Azienda regionale della salute) affidata all’ex Dg di Aspal, Massimo Temussi. Il potenziamento, sulla carta, è così articolato: una quarantina di posti a Ghilarza e altrettanti ad Alghero. Più un ventina nelle strutture private del Nord Sardegna. Al momento solo il Policlinico sassarese e il Mater Olbia hanno aumentato i posti letto; l’altra ottantina di posti non è ancora operativa.

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L’unica nota positiva è che la nostra Isola è classificata come “regione a basso contagio“, anche per via della ridotta densità di popolazione. Significa che l’incremento dei casi è più lento rispetto ad altri territori italiani e questa è una manna dal cielo, perché è una condizione fortunata che si sposa benissimo con la mancata programmazione da parte della Giunta Solinas. Ogni giorno la sanità sarda perde un pezzo: solo oggi i malati hanno protestato per la sospenesione delle visite all’Oncologico di Cagliari. Al Santissima Annunziata di Sassari è stato chiuso per Covid il reparto di Ortopedia: ricoveri bloccati e visite congelate.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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