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Perquisizioni del Corpo forestale alla Saras: primi avvisi di garanzia

Blitz del Corpo forestale all’interno dello stabilimento Saras di Sarroch. Secondo quanto riportato dall’Unione Sarda, ieri mattina il personale del Nucleo investigativo del Corpo forestale, accompagnati dai consulenti incaricati dalla Procura, hanno varcato le soglie dello stabilimento per effettuare perquisizioni e per notificare – riporta il quotidiano – alcuni avvisi di garanzia.

Non si sa sa al momento se nel corso delle perquisizioni siano stati sequestrarti documenti. Di sicuro il personale del Corpo forestale e i consulenti sono stati inviata a Sarroch dal pubblico ministero, Enrico Lussu, titolare di una inchiesta per un presunto disastro ambientale. Gli avvisi di garanzia, secondo quanto riportato dal quotidiano, sarebbero stati notificati ai vertici sardi della Saras.

L’inchiesta sul presunto disastro ambientale che ha portato al blitz di ieri mattina risale al 2017 a seguito di alcuni esposti presentati in procura. Documenti e video di presunti sversamenti in mare da parte della Sarlux che avevano portato il pm ad aprire l’inchiesta ipotizzando il disastro ambientale. Dopo che la Saras aveva respinto le accuse spiegando che quelle ‘macchie’ mostrate dai video erano acqua di mare mista ad alghe, non si era saputo più nulla sullo sviluppo investigativo.

Ieri mattina il blitz con la notifica degli avvisi di garanzia. Accanto a questa indagine, in Procura ci sono altre due inchiesta: quella del pm, Giangiacomo Pilia sul presunto inquinamento legato alle fumate nere registrate tra il 2020 e il 2021 che è ancora in corso e quella che si è chiusa a dicembre sul presunto acquisto irregolare di petrolio dall’Iran del 2016, di cui è titolare il pm della Dda, Danilo Tronci.

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