Palumbo, è giallo sulla cura per la Sla. Smentita dagli Usa, lo chef si difende

“Mentre abbiamo la più grande compassione per il paziente e la sua famiglia, BrainStorm non è coinvolto in questo processo”. La traduzione lascia a desiderare, ma il concetto arriva: i creatori del metodo Brainstorm, la cura sperimentale per la Sla, dagli Stati Uniti dicono di non sapere nulla dell’inserimento di Palumbo nella sperimentazione e del suo viaggio per le cure. “Niente paura: ci è stato assicurato da Gerusalemme che l’accaduto è dovuto a una mancata comunicazione tra le cliniche in Israele e Usa.  Si tratta dunque di un semplice intoppo burocratico”, assicura Paolo Palumbo. Che il più giovane malato di Sla d’Europa fosse nel mirino delle malelingue era fatto noto, era stato lui stesso assieme al fratello a denunciare i tentativi di mettere in cattiva luce la campagna di raccolta fondi organizzata sul web per consentirgli di partire e partecipare al programma di cure sperimentale. Proprio il metodo Brainstorm non è visto da tutti in modo positivo e si sprecano i riferimenti al flop del metodo Stamina.

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Ora è Palumbo ad annunciare che sul sito del gruppo statunitense è comparso un comunicato in cui si smentisce il coinvolgimento dello chef nel loro progetto. Un assist per i suoi detrattori. “Ovviamente, non poteva mancare il piccolo manipolo di soliti ignoti, ad attendere la tanto succulenta notizia che desse loro la possibilità di sfogare il proprio odio represso. Mi dispiace dover interrompere la loro mezz’ora di compiacimento: in serata abbiamo attivato i canali per chiarire il malinteso, ed a breve ci sarà una smentita“, assicura Palumbo, che ha parlato di problemi di comunicazione tra la casa madre Usa e il ramo israeliano del progetto.

In attesa del chiarimento restano le parole esplicite del comunicato sul sito brainstorm-cell.com che, per fare piena luce, viene pubblicato anche in lingua italiana. “Il Ministero della Sanità israeliana ha recentemente approvato il trattamento NurOwn per 13 pazienti all’ospedale Tel Aviv Sourasky medical center (Ichilov) tramite l’accesso del Protocollo di esenzione ospedaliera – si legge nella nota -. Pertanto, il paziente sopraindicato non è uno dei 5 pazienti internazionali che sta ricevendo il trattamento”. Il comunicato si riferisce in modo esplicito al caso dello chef oristanese, che ha avviato una campagna di raccolta fondi che sta avendo una grande eco grazie al coinvolgimento di calciatori e personaggi famosi.

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“Recentemente, numerose organizzazioni hanno contattato BrainStorm Cell Therapeutics informando il team di gestione che un paziente italiano ha pubblicamente comunicato che ha ricevuto l’approvazione per sottoporsi al trattamento della Sla con la terapia investigazionale NurOwn dell’azienda – si legge nella versione tradotta maldestramente in italiano -. Siamo stati anche informati che un conto Go Fund Me è stato creato per una raccolta fondi per pagare la terapia NurOwn investigazionale in Israele”. Dagli Usa spiegano anche di aver informato la famiglia Palumbo. “BrainStorm ha contattato il paziente via posta elettronica per informarlo, che lui non è mai stato direttamente in contatto con nessuno dell’azienda BrainStorm circa il ricevimento del trattamento, e che nessuno dell’azienda BrainStorm gli ha mai dato l’autorizzazione verbale o scritta, per sottoporsi al trattamento in Israele o in qualsiasi altro posto – rivelano -. Abbiamo provato ad iniziare una conversazione direttamente con il paziente e/o la sua famiglia senza aver avuto alcun successo”.

Poalo Palumbo incassa queste notizie che arrivano dall’altra sponda dell’Atlantico, si dice tranquillo e attacca chi mette in dubbio la sua voglia di combattere. “In attesa della rettifica ufficiale, specifico che è la stessa Presidenza del Consiglio a mantenere i contatti con la clinica dove mi sottoporrò alla sperimentazione e che verranno presi provvedimenti nei confronti di qualsiasi manipolazione della suddetta notizia ai fini di diffamazione – scrive il giovane cuoco oristanese -. Solo uno sciocco si sarebbe esposto come ho fatto io, se non fosse stato sicuro di ciò che diceva. Ho 21 anni: voglio solo salvarmi la vita. Tranquilli: io parto! E quando tornerò, userò le mie gambine per andare a trovare tutti quelli che ballano sulla mia disgrazia, per guardarli dritti negli occhi e mettere alla prova il coraggio di una persona che non si può nascondere dietro a uno schermo”.

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Dal suo profilo personale su Facebook, Palumbo si sfoga e annuncia la sua vendetta: “Io voglio guarire e faccio un giuramento in pubblico. I soldi che vi toglierò, perché state pur certi che mi pagherete i danni, giuro di devolverli in beneficenza per una grande causa importante e farò si che il vostro schifo venga usato per aiutare chi ha bisogno – scrive lo chef -. Concludo dicendovi che potete fare ciò che volete con l’illusione di non essere puniti giuridicamente ma c’è una cosa che avete sottovalutato ed è la punizione che vi verrà inflitta da chi ci osserva e non dimenticate che non gli sfugge niente e lui vede e provvede”.

Marcello Zasso

 

 

 

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