Raccolta fondi per lo chef malato di Sla: “La Regione gestisca tutte le offerte”

Paolo Palumbo e il fratello Rosario chiedono che sia la Regione a gestire i fondi che stanno raccogliendo per consentire le cure a sperimentali Gerusalemme. Il giovane chef oristanese malato di Sla è finito nel mirino di alcune malelingue ed è stato tenuto lontano dai social network per evitare ulteriori preoccupazioni. “Giorni fa, abbiamo ricevuto una mail anonima che ci ha messo in guardia dalle azioni di una persona, che da un po’ di tempo sta cercando di mettere in dubbio l’onestà di mio fratello Paolo in relazione alla sua raccolta fondi – scrive su Facebook il fratello Rosario -. Venire a conoscenza di atti come questo, non fa che incoraggiarci a essere il più trasparenti possibile per rassicurare chi ha contribuito e tutelarci dalle malelingue”.

Da qui la decisione di chiedere l’intervento delle istituzioni a garanzia della correttezza dell’operazione. “Abbiamo inviato la seguente mail (che potete leggere nella foto) alla Regione Sardegna, chiedendo esplicitamente che sia l’Ente stesso a gestire le cifre da voi generosamente donate – spiega -. Nella mail si fa riferimento ad un contributo regionale per Ricoveri extra-nazione: vogliamo essere chiari con i donatori sul fatto che non appena verremo a conoscenza dell’entità di questa cifra, modificheremo al ribasso la richiesta effettuata sul sito http://gofundme.com/aiutiamo-paolo“. I fratelli Palumbo hanno espresso la volontà di un intervento istituzionale al presidente della Regione, Christian Solinas, a quello del Consiglio regionale, Michele Pais, e all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu.

“Specifico che i contatti con i proprietari del Protocollo sono gestiti dalle Istituzioni italiane, a noi spetta il compito di recarci lì e dimostrare l’efficacia della terapia giorno per giorno”, precisa Rosario Palumbo, a proposito delle donazioni per consentire al fratello Paolo di raggiungere Gerusalemme e sottoporsi a un protocollo sperimentale di cura contro la Sla con la speranza di renderlo accessibile anche in Italia. “Mi tocca deludere tutti coloro che sospettano e/o affermano che Paolo voglia intascare i soldi della brava gente: mio fratello ‘vuole vivere’, e a 21 anni ha già imparato che i soldi non contano niente quando non si è sicuri che l’indomani ci si sveglierà”.

LEGGI ANCHE: Insulti a Paolo, giovane chef con la Sla. Il fratello: “Troppo odio, sul web e fuori”

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share