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Ma Amazon che fa? Top secret su stipendi e mansioni

Migliaia di candidati a caccia di un lavoro a tempo indeterminato, il sogno di una vita: dall’ottobre scorso, quando fu data per la prima volta la notizia dello sbarco in Sardegna del colosso americano, ai mesi successivi (a novembre l’apertura di un customer care a Cagliari fu ufficializzata)  tantissimi sardi, per la maggior parte giovani, si sono candidati sperando di essere scelti per un colloquio. Amazon, la società che è al primo posto nel commercio elettronico mondiale per libri, musica e tecnologia, cercava manager, team manager o addetti al customer service da impiegare nella nuova struttura che avrebbe aperto, secondo le previsioni, tra aprile e giugno 2013: oltre cinquecento i posti di lavoro promessi.

Eppure a distanza di sei mesi dal comunicato ufficiale non si ha nessuna notizia ufficiale sulle selezioni, sulla data di apertura e neppure sul luogo che ospiterà la sede cagliaritana dell’azienda. In pochi sono stati richiamati dopo aver inviato il curriculum, e tra i fortunati invitati a sostenere le prime selezioni nessuno vuol parlare: l’azienda ha richiesto massima discrezione agli aspiranti operatori.

Uno dei candidati – che preferisce restare anonimo – conferma che “raccontare l’iter di selezione di Amazon sarebbe violare uno dei suoi principi”. Top secret dunque su colloqui, contratti, retribuzione, mansioni da svolgere (anche se tutto fa pensare a un grande call center per la gestione di ordini e clienti da tutto il mondo), mistero sulla effettiva apertura del centro nelle prossime settimane.

Non ci sono aggiornamenti neanche dalla società italiana Mirandola che si occupa della comunicazione per l’azienda americana. Una richiesta di informazioni – avanzata da Sardinia Post un mese fa –  non ha avuto alcuna risposta, nonostante un impegno iniziale a inviare un report sulla situazione. Mirandola conferma comunque che “Amazon raccoglie candidature per il Customer Service Center di Cagliari, ed è lieta dell’interesse che ha suscitato l’apertura di questo nuovo centro”. Aggiunge inoltre che “tra le doti più apprezzate da Amazon nei candidati ci sono proprio la motivazione, l’entusiasmo e la passione: ingredienti fondamentali per far vivere ai clienti la migliore esperienza possibile nel rapporto con Amazon”.

L’annuncio dello sbarco di Amazon nell’isola aveva suscitato un grande entusiasmo iniziale sulla stampa e sul web, e ricevuto anche il plauso di Ugo Cappellacci, Presidente della Regione: “La Sardegna è orgogliosa che Amazon abbia scelto Cagliari per questa opportunità di crescita e le augura di continuare a svilupparsi e cogliere nuovi successi», sottolineava il Governatore in un comunicato stampa, mentre Renato Soru, durante il convegno a Lodine su cultura e impresa nel quale annunciò lo “sbarco”, attribuì l’evento “al sapere e alla tecnologia sviluppati nel tempo da qualche sardo”.

Ma perché proprio la Sardegna è stata prescelta dall”azienda statunitense? “E’ un territorio eccezionale che può vantare una lista di successi nell’implementazione di servizi clienti e supporto tecnico”,affermava Gabriele Masili, Direttore per il Customer Service di Amazon in Europa, “Cagliari è un luogo ideale che ci permette di attingere a un bacino di personale altamente qualificato, e con una spiccata attenzione per il cliente, che ci aiuterà a raggiungere gli elevati standard di servizio che i clienti si aspettano da Amazon”.Standard, qualità e successo sembrano dunque le doti dei candidati sardi pronti a lavorare con Amazon, ma per il momento il sogno sembra ancora lontano.

 

Francesca Mulas

 

 

 

 

 

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