Latte, Paci frena sulle risorse: è scontro. Anche il Governo in campo

Ancora posizioni distanti tra pastori e trasformatori al tavolo sull’ovicaprino convocato per condividere le soluzioni per uscire dalla crisi del prezzo del latte. Alcuni allevatori hanno abbandonato la riunione, sbattendo la porta e tuonando “incompetenti” all’indirizzo del presidente della commissione Attività produttive, Luigi Lotto (Pd), l’organismo consiliare che ha licenziato una risoluzione che non trova però l’accordo corale delle parti. Al momento della contestazione, Lotto stava spiegando che occorre trovare soluzioni puntuali evitando interventi tampone, che non aggrediscono il problema alla radice. Tra coloro che hanno lasciato il tavolo anche Felice Floris, storico leader del Movimento pastori sardi presente in rappresentanza dell’organizzazione di produttori Aspi: “Chi ha la pancia piena non capisce i problemi di chi ha fame – ha spiegato ai giornalisti – se vogliono la guerra l’avranno”.

“Il Consiglio regionale ha già dato un contributo importante con la risoluzione in commissione, la Regione ha messo in campo azioni di sostegno e strumenti finanziari: credo che i 40 milioni di euro chiesti Coldiretti siano cifre importanti non compatibili con la Finanziaria, di cui però è titolare il Consiglio”. Il vice presidente della Giunta, Raffaele Paci, si dice disponibile al dialogo con Coldiretti, che domani protesterà a Cagliari, ma frena sull’utilizzo delle risorse: “Occorre stare attenti per non incorrere in procedure di infrazioni che già in questo comparto hanno creato gravi difficoltà”, chiarisce. “Chi opera nella filiera – spiega Paci – dipende dalle quantità prodotte ed è incredibile che non ci sia chiarezza sulla quantità e non ci sia la capacità di autoregolare le produzioni: questa è la chiave di tutto. La Regione ha contribuito alla formazione dell’organismo professionale e all’interno di questo organismo, che ha la piena legittimità ministeriale ed europea, si dovrà trovare la capacità del sistema di autoregolamentarsi”. Secondo Francesco Pala, presidente dell’organismo professionale Oilos, “le manifestazioni sono sempre uno stimolo per la politica. Oggi si vive un momento di grossa difficoltà e bisogna trovare soluzioni ed incentivi”. Prende invece le distanze dalla protesta Pierluigi Pinna, manager dell’omonima azienda casearia. “La Regione finalmente ha individuato alcune soluzioni. Io credo che questo tipo di proteste non portino lontano – argomenta l’industriale – bisogna piuttosto sedersi attorno ad un tavolo e portare soluzioni e richieste alla Regione attraverso l’Oilos”.

Governo in campo. Tre impegni precisi a sostegno del comparto ovicaprino della Sardegna assunti dal ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, e che potrebbero essere attuati già a partire dal mese di febbraio. Primo: l’inserimento del pecorino prodotto nell’Isola fra le derrate alimentari che l’Unione europea acquisterà e distribuirà alle persone indigenti. Secondo: le liquidazioni, da parte dell’organismo pagatore Agea, dei contributi e degli incentivi legati al Psr 2014/2020, riferiti all’annualità 2015, per quanto riguarda le misure forestali, agro-ambientali e il miglioramento del benessere animale. Terzo: l’attivazione delle linee di intervento per favorire lo sviluppo sostenibile del patrimonio zootecnico-ovino. Maggiori particolari sugli interventi si potrebbero conoscere già oggi, hanno fatto sapere i tre esponenti del Pd – i consiglieri regionali Franco Sabatini e Luigi Comandini e il senatore Giuseppe Luigi Cucca – che ieri hanno incontrato il ministro per discutere la grave situazione in Sardegna del comparto lattiero-caseario, con la crisi sul prezzo del latte che ha ormai toccato i minimi storici e che domani porterà in piazza a Cagliari, chiamati dalla Coldiretti, allevatori, pastori e agricoltori con i loro trattori al seguito. Sabatini, Comandini e Cucca hanno definito l’incontro “costruttivo” e gli impegni assunti dal ministro “importanti perché – spiegano – in grado di risollevare le sorti di un intero comparto che rappresenta gran parte dell’economia sarda”.

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