Latte, prove di dialogo con Regione. Coldiretti assente, domani protesta

Prove di dialogo sulla crisi del comparto ovicaprino alla vigilia della manifestazione di protesta della Coldiretti che annuncia per domani l’arrivo in piazza a Cagliari di migliaia di pastori che con i loro trattori lasceranno le campagne per sfilare in corteo dal palazzo della Regione in viale Trento fino alla sede del Consiglio in via Roma. Sarà la stessa assemblea, nel pomeriggio, ad esaminare la risoluzione della commissione Attività produttive che individua 13 azioni per uscire dalla crisi. Nel frattempo oggi l’organizzazione di produttori (Oilos), cooperative, industriali e associazioni di categoria fanno il punto con il vicepresidente della Giunta, Raffaele Paci, per cercare soluzioni sul prezzo del latte in picchiata, pagato meno di 60 centesimi al litro, con il conseguente crollo del prezzo del pecorino romano. Al tavolo, però, la grande assente è proprio Coldiretti. L’organizzazione sollecita contributi diretti ai pastori attraverso il de minimis e contesta gli interventi proposti dalla commissione e dalla Regione perché, dicono, sbilanciati sul versante della trasformazione.

Così, mentre va avanti il dialogo con Agrinsieme – l’associazione di coordinamento tra Legacoop, Confcooperative, Agci, Confagricoltura, Cia e Copagri – domani i pastori bloccheranno le strade del centro di Cagliari e prepareranno dal vivo il pecorino che sarà offerto ai cittadini. Non aderiscono alla protesta i pastori del Movimento guidato da Felice Floris. A fermare la mobilitazione non sono bastate le rassicurazioni arrivate ieri dal ministro Martina il quale, incontrato il senatore del Pd Giuseppe Luigi Cucca e i consiglieri regionali dem Franco Sabatini e Piero Comandini, si è impegnato su tre fronti: accelerare sul pagamento, da parte di Agea, dei contributi e degli incentivi legati al Psr 2014/2020, inserire il pecorino sardo fra le derrate alimentari che l’Unione europea acquisterà e distribuirà alle persone indigenti, attivare le linee di intervento per favorire lo sviluppo sostenibile del patrimonio zootecnico-ovino. Tre anche le soluzioni che propone la Regione: controllare la produzione, diversificare i prodotti da immettere sul mercato e rottamazione delle pecore “a fine carriera”. Alcuni strumenti sono già stati attivati, dal “pecorino bond” al pegno rotativo, permettendo così alle aziende di ottenere liquidità con la garanzia della Sfirs dando in pegno le forme di formaggio.

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