Insularità, depositate in tribunale 92mila firme: via all’iter per il referendum

I sardi chiedono pari opportunità con gli altri cittadini dell’Unione europea: sono 92mila le firme raccolte per indire il referendum per il riconoscimento del principio di insularità nella Costituzione. Il risultato finale della battaglia cominciata a settembre dietro la spinta dei Riformatori, ma che ha via via coinvolto in modo trasversale esponenti di tutti i partiti, è stato reso noto oggi – nel settantesimo anniversario della firma della Costituzione italiana – dal Comitato promotore della consultazione. Il presidente Roberto Frongia e tutti i protagonisti che hanno sposato l’iniziativa – il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, l’ex assessora regionale alla Cultura, Maria Antonietta Mongiu, il senatore Cp Luciano Uras, consiglieri regionali del Pd (Piero Comandini) e di Forza Italia (Alessandra Zedda), i sindaci – si sono riuniti sotto il palazzo di Giustizia a Cagliari dove sono state depositare le schede per l’autenticazione.

Dopo il via libera della Corte d’appello, sarà il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, a proclamare il referendum che si terrà presumibilmente a ottobre 2018.

Un referendum consultivo, che non richiede il raggiungimento del quorum, ma che non è vincolante. “Questo è un risultato straordinario – ha commentato Frongia – unico nella storia dei referendum presentati in Sardegna, è stato possibile grazie alla trasversalità delle personalità che hanno aderito”. Per Maria Antonietta Mongiu è stato fondamentale cambiare il linguaggio, “passare da quello della rivendicazione a quello dell’autoriconoscimento di valore, da quello per cui l’insularità è un disvalore a quello per cui è un’opportunità”.

“Ho sostenuto la raccolta firme per indire questo referendum perché credo che la Sardegna abbia il diritto di avere pari dignità dell’Italia e degli altri paesi europei – ha sottolineato Gianfranco Ganau- – È una battaglia giusta che ho condiviso e sostenuto sin dall’inizio, ecco perché esprimo tutta la mia soddisfazione per il risultato raggiunto, un risultato eccezionale e non prevedibile all’inizio di questo percorso che i sardi hanno però compreso sino in fondo. Ebbene oltre 90 mila cittadine e cittadini hanno sottoscritto la richiesta di referendum per il riconoscimento in Costituzione della condizione di insularità”.

“Chi vive in Sardegna sa quanto pesi vivere in un’isola– ha proseguito Ganau – i sardi vivono sulla loro pelle una condizione che pesa in termini di opportunità lavorative, di sviluppo e crescita sociale. Ottenere questo riconoscimento da parte del nostro Paese è essenziale per un riconoscimento pieno anche da parte dell’Unione Europea per attivare quelle politiche specifiche e mirate che sono a disposizione delle isole per garantire che il deficit derivante dall’insularità sia finalmente superato. E i sardi lo sanno bene anche in termini di trasporti, continuità territoriale, di ritardi infrastrutturali e di approvvigionamento energetico. Credo che la mia presenza qui oggi fosse doverosa – ha concluso il presidente – anche sulla base di quanto deciso dal Consiglio regionale che nella Consulta corso sarda si è espresso unanimemente sul tema, approvando la delibera sul riconoscimento della condizione di insularità, in attuazione dell’art. 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, attribuendo quindi grande valenza al riconoscimento di questa condizione da parte degli Stati nazionali e degli organi di governo dell’Unione Europea”.

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