Debiti per 69mila euro, fallita un’altra società di Ketty Corona

Le società riconducibili all’attuale presidente di Sardegna Ricerche Ketty Corona, stanno capitolando una dopo l’altra sotto i colpi delle sentenze di fallimento. L’ultima, emessa il 22 aprile scorso, riguarda la Discolibro srl. L’ex assessore regionale della giunta Cappellacci risulta amministratore unico della società, mentre la proprietà è così suddivisa: il 19% è appannaggio della Collina srl, la holding di famiglia dichiarata fallita nel febbraio scorso, mentre il restante 81% appartiente a Stefania Orofino, ovvero la figlia di Ketty Corona (Qui la visura camerale).

A decretare la fine ingloriosa della Discolibro sono stati i debiti, oltre 69mila euro, accumulati nei confronti di due dipendenti, Piergiorgio Garavello e Claudio Montis. I pignoramenti disposti dal giudice si sono rivelati infruttuosi e a quel punto è partita la procedura liquidatoria, terminata con il fallimento.

I particolari della vicenda sono contenuti nella sentenza firmata dalla sezione fallimentare del Tribunale di Cagliari, presidente Maria Mura, giudice Vincenzo Amato e relatore Andrea Bernardino. Quel che emerge è un quadro complesso.

Intanto, le carte dicono che l’ultimo bilancio depositato dalla Discolibro risale al 2006. Dopo quella data, il nulla. E non perché la società non fosse attiva, tutt’altro. Prova ne siano diversi articoli di stampa che tra il 2009 e il 2010 esaltavano l’operato della Discolibro e del suo amministratore unico Ketty Corona, allora impegnata nella produzione di varie collane – dall’enogastronomia ai costumi tradizionali della Sardegna – distribuite poi in allegato con l’Unione sarda. La stessa Corona, a fine 2010, su Facebook rivendicava i risultati importanti conseguiti in quei giorni dalla Discolibro.

Alla mancata presentazione dei bilanci degli ultimi sette anni, la Discolibro avrebbe potuto ‘ovviare’ qualche mese fa, portando le carte in tribunale. Quando, cioè, Garavello e Montis si erano rivolti ai giudici per ottenere quanto spettava loro. E invece, dicono sempre i documenti, non solo la Discolibro non ha presentato alcuna pezza, ma l’amministratore unico non si è nemmeno opposta ai decreti ingiuntivi emessi dal giudice. Come se la vicenda riguardasse una qualsiasi altra società e non la Discolibro. Ammesso, peraltro, che le notifiche del tribunale siano arrivate a destinazione, visto che Ketty Corona, per lo Stato, risulta irreperibile dal novembre del 2013. Non per Sardegna Uno però, che nel febbraio scorso aveva ospitato la presidente di Sardegna Ricerche per un’intervista sulla competitività delle imprese. 

A quel punto è partito l’iter dei pignoramenti coatti, che però non ha portato ad alcun risultato. L’ultimo capitolo è stato scritto pochi giorni fa, con la sentenza di fallimento e la convocazione dell’udienza per l’esame dello stato passivo – ovvero la verifica complessiva dei debiti accumulati dalla società – per il 15 novembre 2015.

Alle vicende che riguardano La Collina e Discolibro si aggiunge il pesante contenzioso con gli ex dipendenti della IeCinque, società immobiliare interamente controllata dalla fallita holding di famiglia e amministrata sempre da Corona. Secondo quanto riportato dall’avvocato di due ex impiegati, licenziati nel 2011, la società non avrebbe corrisposto gli stipendi per circa un anno prima del licenziamento, così come non avrebbe liquidato il Tfr e, soprattutto, mancherebbero all’appello anni e anni di contributi previdenziali, mai versati.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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