Un anno di notizie, una per ciascuno dei dodici mesi. È il 2018 in pillole, in questa sintesi che pubblichiamo per ripercorrere i fatti più significati. È la Sardegna finita sui giornali e sulle tv della nostra Isola, ma raccontata anche dalla stampa nazionale. Sono in gran parte notizie di cronaca, certamente le più cliccate e commentate. Il 2018 è stato anche l’anno in cui l’inquinamento ambientale ha continuato a segnare il passo con l’apertura di nuove inchieste, eredità di una industrializzazione che conta sempre meno buste paga e sempre più discariche di rifiuti pericolosi. E poi politica e società, seguendo ancora il criterio delle notizie maggiormente seguite dai lettori.
*** DICEMBRE ***
Cominciamo dalla fine del 2018. Da un’inchiesta. La Sardegna è la regione italiana con il più alto numero di dipendenti pubblici licenziati per assenteismo. Su 54 casi nazionali che si sono contati quest’anno, ben undici riguardano lavoratori dell’Isola, pari al 20,3 per cento. I furbetti del cartellino si sono concentrati nella Asl di Sorso, dove fuori dalla pianta organica del poliambulatorio sono finiti in dieci, tra medici e infermieri. Così ha deciso il tribunale di Sassari. L’undicesimo dipendente pubblico licenziato è l’ormai ex comandante della Polizia municipale ad Arzachena.
*** NOVEMBRE ***
È il 21 di novembre quando i Nocs della polizia e le squadre della Digos arrestano a Macomer un presunto affiliato dell’Isis. L’uomo si chiama Alhaj Ahmad Amin, ha 38 anni e vive da anni nella cittadina del Marghine Planargia insieme alla compagna marocchina e ai quattro figli di lei. Stando alle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, l’uomo, di origini palestinesi ma naturalizzato libanese, stava lavorando a un piano terroristico: sarebbe consistito nell’avvelenare una condotta idrica con antrace e ricina, usata normalmente come veleno per i topi.
*** OTTOBRE ***
La Sardegna rabbrividisce quando il 17 ottobre 2018 il corpo di Manuel Careddu, 18enne di Macomer, viene ritrovato senza vita in una buca di trenta centimetri nelle campagne di Ghilarza. Manuel è stato ucciso da un branco di coetanei, stando alle indagini fatte dalla Procura di Oristano. In manettte finiscono in sei, nel giro di un mese. Compresi due minorenni. Un omicidio brutale, svela l’autopsia. Manuel aveva il cranio fratturato in più punti. Una sequenza dell’orrore in parte ricostruita attraverso intercettazioni choc. Uno dei presunti assassini arriva a dire: “Io me la rido“.
*** SETTEMBRE ***
Prima ha ucciso i suoi due figli disabili, poi con lo stesso fucile si è sparata all’addome. Era il 6 settembre quando Angela Manca, 62 anni, ha deciso di chiudere con quella sua vita disperata: i suoi gemelli Paolo e Claudio non hanno mai camminato. I due hanno trascorso i loro quarantadue anni sempre a letto. Quel giorno, a Mandas, la donna ha atteso che marito uscisse di casa per farla finita. Ci aveva provato anche nel 2015, imbottendo di farmaci prima i figli e poi se stessa. Mamma Angela non è morta quel 6 settembre, ma il giorno dopo all’ospedale Brotzu di Cagliari dove era stata ricoverata in gravissime condizioni.
*** AGOSTO ***
Dura giusto un pugno di mesi il mandato di Andrea Mura a Montecitorio: è il 4 agosto quando il deputato di M5s viene costretto alle dimissioni, messo sotto accusa per le assenze prima da Ugo Cappellacci (peraltro anche lui un campione di mancate presenze) e poi dagli stessi Cinque Stelle. A cominciare da Luigi Di Maio. Mura alla Camera si faceva vedere per una settimana al mese. L’indignazione su Facebook è stata decisiva nel fargli decidere il passo indietro. Mura verrà sostituito il prossimo 20 gennaio con le elezioni suppletive nel collegio di Cagliari. I candidati sono quattro.
*** LUGLIO ***
“I razzisti sono sempre esistiti, i buzzurri pure”. Il 30 luglio lo scrive su Facebook Dionigio Mereu Fronteddu, titolare di un bar-gelateria a Cala Gonone. Perché il giorno prima un gruppetto di giovani clienti aveva protestato contro il cameriere senegalese, Mamadou Niang, 18 anni. Quel post diventa virale. Scoppia l’indignazione collettiva contro il disprezzo mostrato da quei ragazzi verso un coetaneo. Mereu Fronteddu la sua scelta la fa in quello stesso momento: manda via dal locale i clienti razzisti.
*** GIUGNO ***
I lontanissimi cugini delle giraffe popolavano la Sardegna 18 milioni di anni fa. Era una razza isolana. Si trattava del piccolo Sardomeryx oschiriensis, ruminante della famiglia dei giraffidi che ha lasciato le sue tracce nelle campagne di Laerru, nel nord Sardegna. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica inglese Journal of systematic palaeontology. L’ha ripresa anche il National Geographic. A firmare la scoperta è stata una squadra di studiosi internazionale, di cui hanno fatto parte anche Daniele Zoboli e Gian Luigi Pillola, universitari nell’ateneo di Cagliari, dipartimento di Scienze chimiche e geologiche. Della giraffa sarda sono stati trovati i fossili risalenti al Miocene inferiore.
*** MAGGIO ***
Oli sintetici, miscele bituminose contenenti catrame, ma anche scorie di cemento, fusti corrosi, lana di roccia e quella di vetro. Il tutto interrato, nascosto perché non venisse mai scoperto. Oltre 45mila tonnellate. I rifiuti pericolosi, invece, sono stati trovati. È successo a Portoscuso lo scorso maggio, in un terreno che è proprietà di Enel Produzione. Il giorno 15 la Procura di Cagliari ufficializza l’apertura dell’indagine dopo un lungo lavoro investigativo portato avanti dalle Fiamme gialle e da un perito nominato dai pubblici ministeri Marco Cocco e Andrea Vacca. È solo l’ennesimo capito sui veleni lasciati nell’Isola dai gruppi industriali. Tracce pesantissime di bonifiche mai fatte. Qui la mappa dell’inquinamento ambientale.
*** APRILE ***
La busta coi suoi risparmi, in monete da due euro e da cinque centesimi, gliel’ha voluta portata lui a mano. Lui è Giovanni, cinque anni, un bambino sardo a cui Pietro Caldarella, oncologo di Milano, ha guarito la mamma da un tumore al seno. Il bimbo ha voluto ringraziare così il medico della salvezza. È stato il dottore a raccontare su Facebook quel regalo davvero speciale. “Sono vent’anni che faccio il chirurgo – ha scritto in un post -. Di storie tristi ne ho viste tante. Ma questo gesto in particolare mi ha commosso. Mi veniva da piangere. Sono pochi spiccioli, ma il bello è vedere in questi bambini il nostro futuro. Un futuro fatto di gesti semplici”.
*** MARZO ***
Il 21 marzo, dieci giorni dopo l’amputazione dei piedi, Roberto ‘Massiccione’ Zanda perde anche la mano destra e alcune dita di quella sinistra. La prima operazione gli viene fatta ad Aosta; la seconda a Torino, il 21. Sono le conseguenze del congelamento alla Yukon Artic Ultra, la maratona in solitaria sulle nevi del Canada alla quale Zanda aveva partecipato a febbraio 2018, ultimo italiano rimasto in gara in una durissima prova con temperature polari, a meno 50 gradi. Prima di lui si erano ritirati in diciassette, proprio per le proibitive condizioni meteo. ‘Massiccione’ aveva percorso 319 chilometri. Adesso Zanda ha gli arti bionici. In un’intervista a Sardinia Post, lo scorso dicembre, ha detto di voler essere il primo a correre nel deserto dopo le amputazioni.
*** FEBBRAIO ***
Ha detto basta dopo cinque anni di malattia. Cinque anni di Sla che non la facevano più vivere come avrebbe desiderato. Così a febbraio ha scelto Patrizia Cocco, una nuorese di 49 anni, la prima italiana a salutare parenti e amici utilizzando la legge sul biotestamento. Patrizia ha rinunciato alla ventilazione meccanica e optato per sedazione palliativa profonda. Dignità e autodeterminazione, così come le ha riconosciute il testo normativo approvato dal Parlamento italiano.
*** GENNAIO ***
Si è aperto con l’emergenza meningite il 2018: il 14 gennaio si contava già il quinto caso. Poi si è arrivati a sette, in quello steso mese. E c’è stato anche un morto: Luca Pisano, studente 19enne di Tortolì. Il virus, in forme più o meno gravi, ha attraverso l’Isola, da Cagliari alla Gallura, mettendo in allerta tutte le Assl dell’Isola. A marzo un nuovo bollettino: i casi sono diventati nove, con una seconda vittima: Giovanni Mandas, cagliaritano, anche lui 19enne. Quindi la decisione dell’Ats, l’azienda per la tutela della salute, di disporre l’apertura straordinaria degli ambulatori per le vaccinazioni (leggi qui): nel capoluogo c’era effettivamente un “focolaio epidemico da meningococco“.