Tre anni fa ci aveva probabilmente provato. Oggi ci è riuscita. Nel 2015 un episodio nella famiglia di Mandas (sud Sardegna) che dà il segno dello stato di disagio dopo decenni di assistenza familiare. E suona come un avvertimento alla luce dei fatti di oggi (il duplice omicidio dei suoi gemelli disabili e il tentato suicidio). Angela Manca, la mamma di 64 anni, nel novembre del 2015 era stata trovata in casa imbottita di farmaci (qui l’articolo d’archivio). Intossicati dagli medicinali anche i due gemelli – Paolo e Claudio Calledda – che allora avevano 39 anni. La corsa all’ospedale aveva scongiurato il peggio. Si erano salvati tutti e tre, ma i medici avevano riscontrato nelle analisi appunto una presenza eccessiva di psicofarmaci. A dare l’allarme, all’epoca, era stata la figlia della donna, preoccupata perché nessuno rispondeva al telefono o andava ad aprire. E sul caso la Procura di Cagliari aveva anche aperto un fascicolo per fare chiarezza. Per capire cioè se alla base ci fosse un errore nel dosaggio della somministrazione dei medicinali o qualcosa di diverso. L’episodio era rimasto isolato. E Angela Manca aveva continuato a prendersi cura dei figli come aveva sempre fatto. Potendo contare sulla consulenza della figlia medico di famiglia nell’Oristanese e su una rete di assistenza che assicurava ai due gemelli tutte le attenzioni e le cure necessarie per le esigenze quotidiane.
La ricostruzione . Questa mattina, sul tardi, invece la donna era sola: la figlia e il marito si erano spostati dal paese e gli assistenti si stavano dando il cambio di guardia. Allora ha preso il fucile del genero – regolarmente detenuto e custodito in una cassaforte- e ha esploso i colpi contro i suoi figli nella camera da letto. Poi ha tentato di uccidersi puntando l’arma all’addome. Ora è in gravissime condizioni, dopo il trasporto con l’elisoccorso all’ospedale Brotzu è entrata in sala operatoria e la sua prognosi è riservata. Il primo allarme è stato dato dai vicini di casa di vico Salvatore Corrias, al centro di Mandas. Erano settimane che cercava di carpire dove fossero le chiavi della cassaforte, oggi le ha trovate e usate. I rilievi sul luogo del delitto sono dei carabinieri della stazione di Dolianova e del nucleo investigativo del comando provinciale di Cagliari.
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