Cagliari, caso Camera di commercio. Deidda: “Nessun complotto”

Risposte asciutte e per niente scomposte, il presidente della Camera di commercio di Cagliari, Giancarlo Deidda trasuda indifferenza. L’ente che guida è al centro di due inchieste: una delle Corte dei conti, l’altra della Procura di Cagliari su “spese illegittime”, così le hanno definite i revisori dei conti (consulenze gonfiate, fatture identiche, acquisto senza gara). A cui si aggiunge il caos interno con l’assemblea, che avrebbe dovuto approvare l’assestamento di bilancio, annullata all’ultimo momento dai vertici. Ma era già a rischio per la fronda minacciata da chi aveva intenzione di far mancare il numero legale. Leggi: Cagliari, Camera di Commercio nel caos. Deidda verso la sfiducia?

Nella lunga intervista rilasciata oggi a Giorgio Pisano su L’Unione sarda, Deidda, 67 anni, noto imprenditore della ristorazione nega il “complotto” e non ammette le “spese pazze”, ma solo un’unica contestazione per una professionista pagata 10mila euro a consulenza. “Per alcuni corsi di formazione”- precisa. Ribadisce anche le sue responsabilità di guida e si chiama fuori dalla supervisione dei conti: “Il sistema non prevede che il presidente sia tenuto al corrente della gestione amministrativa”. Difende i tagli operati, di circa il 20 per cento e la sua indennità “pari a quella di un insegnante” con spese di rappresentanza che non arrivano a mille euro.

“Tutto legittimo”: la selezione tra due aziende (una sarda e una piemontese) per l’acquisto di piante per l’allestimento della Fiera campionaria. Poi vinta dalla ditta del Piemonte (la regione d’origine del segretario generale Luca Camurri), per 56mila euro più Iva. Regolare anche la gestione del wine-bar dell’aeroporto di Elmas affidata alla moglie di Deidda e il catering, servizio offerto dal suo ristorante. Ma “nessuna esclusiva – puntualizza – sono le compagnie aeree a scegliere di volta in volta”.

E ribatte anche su uno dei punti chiave emerso dall’incrocio dei rilievi dei revisori e l’esposto presentato da uno dei consiglieri, Mario Stevelli. L’acquisto dei locali della ex Banca commerciale nel Largo Carlo Felice – dove ora ci sarebbe in funzione solo un ufficio per le transazioni – per 12,5 milioni di euro. Secondo il quotidiano lo stesso stabile era stato comprato per 6 milioni, meno della metà: “Posso solo dire che prima di procedere a questa operazione abbiamo avuto il conforto di quattro diversi ingegneri. La segreteria generale è sicuramente in grado di dimostrare la trasparenza dell’operazione”. Il prezzo più alto per Deidda potrebbe esser dovuto a “lievitazioni di mercato”, poi glissa con il riferimento all’attualità nazionale e ai tagli alle Camere di commercio (bilanci dimezzati) annunciati dal premier. “In quei locali – dice – trasferiremo – parecchi uffici. Ma il trasloco comporta dei costi e noi dovremo dare i conti con Renzi”.

 

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