Cagliari, Camera di Commercio nel caos. Deidda verso la sfiducia?

Precipita nel caos la Camera di Commercio di Cagliari. L’assemblea prevista per ieri (che aveva all’ordine del giorno l’assestamento di bilancio) è saltata. Gli oppositori del presidente Giancarlo Deidda, avevano organizzato le cose in modo tale da far mancare il numero legale. Ma non ce n’è stato bisogno perché, poco prima dell’incontro, sono stati gli stessi vertici a cancellare l’appuntamento.

Intanto muove i primi passi l’inchiesta della Procura della Repubblica di Cagliari sulle spese, alcune delle quali giudicate “inamissibili” dai revisori, sostenute nella gestione di Giancarlo Deidda e del direttore generale Luca Camurri. Se ne occuperanno la Guardia di finanza e i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria. Il fascicolo per il momento è ancora nelle mani del procuratore capo Mauro Mura, ma potrebbe rapidamente essere affidato al sostituto procuratore Gaetano Porcu, responsabile del pool “reati finanziari”.

L’opposizione conta sulla maggioranza dei membri del consiglio e della giunta camerale. E’ possibile che in tempi rapidi Deidda venga sfiduciato. Il presidente della Confesercenti Roberto Bolognese, uno tra i primi a contestare la gestione dell’ente, ha rilasciato a l’Unione sarda oggi in edicola una dichiarazione di fuoco: “Deidda non gode più della mia fiducia. Fanno i bandi spacciandoli per aiuti alla comunità e poi partecipano le sue aziende. Un chiaro conflitto di interessi. Potendo, gli voterei la sfiducia”.

Proprio Bolognese nel maggio scorso aveva scritto una lunga lettera indirizzata, oltre che a Deidda e a Camurri, ai principali rappresentanti del mondo economico e imprenditoriale del capoluogo e dell’Isola, per chiedere chiarimenti su una serie di spese. Alcune relativamente modeste (come gli 8000 euro erogati alla Confcommercio per l’installazione di luminarie), alcune più rilevanti come l’affidamento di un corso alla società Emphateia di Torino e di un “intervento di sviluppo delle competenze, assistenza, management e coaching in materia di diritto civile allo studio “Tosetto Weigmann e associati” con sede ancora una volta nel capoluogo piemontese. Così come a una ditta piemontese era stato affidato un acquisto di verde ornamentale per un importo di 70mila euro. Ad sostenere le perplessità attorno a queste scelte, non solo le procedure adottate, ma anche un dato anagrafico. Il segretario generale Luca Camurri è, appunto, piemontese.

Sospetti infondati? Illazioni? Fatto sta che in seguito un altro consigliere, Mario Stevelli, ha ripreso i dubbi di Bolognese, integrandoli con altri, e ha elaborato un esposto. Quindi la doppia indagine: della Corte dei conti e della Procura della Repubblica.

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