Allevatori accusati di blocco stradale: chiuse indagini per protesta Abbasanta

Concluse le indagini della Procura di Nuoro per dieci allevatori accusati del blocco stradale (nella foto) attuato lo scorso 8 febbraio sulla statale 131 all’altezza di Abbasanta (Oristano) con migliaia di litri di latte versati sulla carreggiata.

Si tratta del primo procedimento che si chiude nell’ambito delle inchieste aperte in seguito alle proteste dei pastori sardi contro il prezzo del prodotto conferito ai produttori e ritenuto dagli allevatori troppo basso per la loro sopravvivenza. La conclusione delle indagini è stata annunciata dagli avvocati difensori Giulia Lai, Adriano Sollai, Marcella Cabras e Michele Zuddas.

Ora la Procura dovrà procedere con le richieste di rinvio a giudizio o le archiviazioni e sarà poi il giudice dell’udienza preliminare a decidere sull’eventuale processo. Nel frattempo, l’associazione Libertade, che assiste gli indagati, esprime “solidarietà a tutti i protagonisti delle proteste dello scorso febbraio” e ricorda che “ogni individuo, in uno stato di diritto, è dotato di libertà fondamentali, tra le quali vi è quella di poter manifestare pacificamente il proprio dissenso”.

E sulla vertenza per il prezzo del latte, la cui campagna è agli sgoccioli e si attende la prima tranche di conguaglio, l’associazione di allevatori Più Sardegna rilancia chiedendo agli industriali un contratto triennale basato sul costo di produzione medio del litro di latte a 1,12 euro più Iva e richiamando gli allevatori ad una nuova assemblea a Tramatza, nel centro servizi sulla statale 131 all’altezza di Oristano, per domenica 15 alle 10.30.

Un appuntamento al quale è stata invitata anche l’assessora regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia. Appello anche al Governo ed in particolare alla nuova Ministra delle Politiche Agricole, dalla quale il movimento attende “l’introduzione e l’applicazione nell’ordinamento nazionale del Regolamento europeo” sui contratti scritti per le consegne del latte crudo alle aziende trasformatrici industriali. Ma non solo. Il piano di regolazione dell’offerta del pecorino romano deve essere fondato, spiega Più Sardegna, su presupposti diversi, con “le quote di produzione assegnate agli allevatori”. A Tramatza verrà anche eletto un “direttivo” al quale sarà affidato il compito di portare avanti, nei tavoli tecnici e della programmazione, le rivendicazioni della categoria.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share