Aias, richiesto il concordato preventivo: sospeso l’esame su istanza di fallimento

Gli avvocati dell’Aias hanno presentato questa mattina al giudice fallimentare del Tribunale di Cagliari, Andrea Bernardino, istanza di concordato preventivo per l’associazione che in Sardegna si occupa dell’assistenza ai disabili. È stato, quindi, sospeso l’esame sulla richiesta di fallimento per insolvenza nei confronti dei circa 1.200 dipendenti, che vantano 12 mensilità arretrate, presentata dal pm Daniela Caria.

Sarà ora il collegio del Tribunale civile, a cui Bernardino consegnerà l’istanza dei legali dell’Aias unificando tutti gli altri atti del procedimento, a pronunciarsi sul concordato. L’associazione si è costituita con gli avvocati Massimo Delogu, Enzo Pinna, Stefanino Casti e Massimo Bottari, quest’ultimo del foro di Roma.

Un concordato “in bianco” e in continuità aziendale per consentire la predisposizione di un piano di ristrutturazione con due obiettivi: salvaguardare i posti di lavoro risolvendo la criticità del mancato pagamento delle spettanze ai dipendenti, e garantire la prosecuzione di tutti i servizi verso le tremila famiglie che attualmente ne usufruiscono. Hanno spiegato nel pomeriggio, l’advisor di Aias, Gianluca Timpone, e l’avvocato Massimo Bottari, illustrando ai giornalisti l’istanza di concordato preventivo presentata questa mattina al giudice fallimentare del tribunale di Cagliari.

“Ci sono tutti i presupposti per salvare l’Aias e far sì che gli obiettivi siano raggiunti – ha spiegato Timpone -. Sulla nostra richiesta il giudice dovrebbe pronunciarsi entro due-tre giorni”. A quel punto potrà essere presentato il piano, che punta ad “una ristrutturazione a 360 gradi – ha detto l’advisor – con l’obiettivo di soddisfare tutti i soggetti interessati”. Per farlo ci vorranno da un minimo di 60 giorni a un massimo di 120. “Se riuscissimo a presentarlo prima dei termini fissati dal giudice saremmo molto soddisfatti”, ha commentato Timpone. “Dall’analisi superficiale della documentazione contabile sottoposta dall’attuale governance, noi – ha precisato – riteniamo possa essere fatto un buon lavoro”. Nessun riferimento a cifre. “E’ un piano complesso, e trattandosi di una situazione seria vogliamo prima guardare bene le carte, poi daremo dati e numeri”, ha chiarito l’advisor.

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