Da Antine Milia, studente ventenne al King’s College London, riceviamo e pubblichiamo.
Fin dai primi anni di formazione, i miei insegnanti hanno saputo introdurmi alla valorizzazione del merito: distinguersi per impegno e capacità, con limpidezza e determinazione, dagli altri. Sono convinto che una società sana e prospera tragga beneficio vitale da un consolidato sistema meritocratico, attento a incentivare e premiare le giovani menti particolarmente brillanti, che sono e vogliono diventare risorsa e futuro per il nostro territorio. Di tutt’altro avviso è la Giunta Regionale, come dimostrano i nuovi criteri per l’attribuzione degli assegni di merito. Eppure, nel programma elettorale presentato ormai quasi un anno fa si individuavano “le politiche dell’istruzione” come “la priorità dell’azione del governo regionale” e ricorreva spesso l’espressione “premiare il merito”. Tuttavia – si legge nel bando pubblicato il 30 dicembre – non potranno presentare domanda gli studenti iscritti presso Università ubicate all’estero, a corsi di laurea di area non scientifica, e la cui attestazione ISEE non superi l’importo di €35.000.
Una Giunta animata da uno spirito europeista, che vede l’integrazione europea come una preziosa opportunità per la nostra isola, avrebbe esteso la partecipazione a tutti gli studenti sardi che frequentano corsi di laurea in uno dei 28 Stati membri. L’Art. 33 della Costituzione sancisce che “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”. Perchè dunque penalizzare gli studenti iscritti nelle facoltà umanistiche? Infine, il requisito economico non ha ragione di essere inserito in un provvedimento volto a premiare i migliori in quanto tali. Nonostante sia consapevole della difficile congiuntura economica che ha motivato queste biasimevoli esclusioni, era doveroso fare di una promessa elettorale un’azione concreta di governo. Gli studenti meritevoli continueranno ad impegnarsi per confermare la loro eccellenza, sapranno però certamente ricordare il mancato sostegno quando le scelte dell’Amministrazione regionale dovranno essere giudicate.
Antine Milia