Totalmente privo di efficacia il “Piano paesaggistico elettorale”

Come annunciato da presidente Cappellacci, la delibera della giunta regionale n. 45/2 del 25 ottobre scorso relativa all’approvazione preliminare dell”aggiornamento e revisione” del Piano Paesaggistico Regionale della Sardegna è stata adottata unilateralmente dalla Regione prescindendo dagli adempimenti congiunti in corso con il Ministero dei Beni culturali – Direzione regionale dei beni culturali e paesaggistici della Sardegna, obbligatoriamente previsti dall’articolo 135 del codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004).

L’ articolo 135 del codice del paesaggio stabilisce, infatti, che l’elaborazione dei piani paesaggistici avviene congiuntamente tra Ministero e Regioni e, la mancata osservanza di tale precetto legislativo, che vizia irrimediabilmente la procedura di adozione dell’atto di revisione del piano paesaggistico, renderà l’atto stesso illegittimo ed in seguito privo di effetti.

La delibera della giunta regionale è stata infatti adottata in violazione dell’articolo 3 dello statuto sardo – e conseguentementendell’articolo 117, comma 2, lettera s) della Costituzione – che limita l’esercizio del potere legislativo primario della Regione nella materia del «paesaggio» al “rispetto delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali dello Stato” contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio, tra le quali, appunto, l’articolo 135 del decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004.

Che tale decreto legislativo contenga norme di tale rango, e pertanto debbano essere rigorosamente applicate e rispettate dalla nostra Regione, lo ha solennemente riconosciuto lo stesso Consiglio regionale della Sardegna con la legge regionale n. 20 del 2013: “La Giunta regionale, nel rispetto della norma fondamentale di riforma economico-sociale di cui all’articolo 142 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio)”.

Lo ha, inoltre, recentemente ribadito la Corte Costituzionale, per l’articolo 146 dello stesso codice del paesaggio, con la sentenza 238/2013 riferita alla Regione Valle d’Aosta che come la Sardegna avrebbe competenza esclusiva in materia di paesaggio ma il cui statuto, come quello sardo (articolo 3), soggiace alle “norme fondamentali delle riforme economico sociali della Repubblica”.

Ecco un passaggio della sentenza n. 238 del 17 luglio 2013:

” La giurisprudenza di questa Corte ha già esaminato la problematica dei rapporti tra lo Stato e le Regioni a Statuto speciale relativamente al riparto di competenze in materia di tutela paesaggistica, dichiarando costituzionalmente illegittime norme regionali che si ponevano in contrasto con disposizioni previste dal codice dei beni culturali e del paesaggio, qualificate norme di grande riforma economico-sociale (sentenze n. 207 e 66 del 2012; n. 226 e n. 164 del 2009, n. 232 del 2008 e n. 51 del 2006).

Ed ancora :

“Al riguardo, è stato sottolineato che il legislatore statale, tramite l’emanazione di tali norme, conserva il potere nella materia del paesaggio di cui all’art. 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione, di vincolare la potestà legislativa primaria delle Regioni a statuto speciale, così che le norme qualificabili come «riforme economico-sociali» si impongono al legislatore di queste ultime ai sensi, per ciò che concerne la Regione autonoma Valle d’Aosta, di quanto prevede l’art. 2 dello statuto speciale, che limita l’esercizio del potere legislativo primario della Regione nella materia del «paesaggio» al rispetto delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali dello Stato” .

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share