La parlamentare europea di 5 stelle dice che questa faccenda della foresta di Marganai è una “vicenda parecchio intricata”. Chissà se scherzava. Poi ha aggiunto: “ho bisogno di studiare le carte con attenzione. Posso dire però che quel che ho visto non combacia esattamente con quello che è stato scritto su diverse testate”. Che malinconia. In genere le carte si studiano prima di parlare. Ce lo insegnano da bambini che prima studi e poi parli. Sennò combini disastri. E poi come fai a dire che i giornali scrivono cose sbagliate se le cose non le studi prima? Comunque, meglio tardi.
Ma dall’espressione “studiare le carte” alle volte trasuda un’idea di scarsa considerazione delle stesse carte. Eppure qualcuno le ha lette con diligenza prima di parlare e di scrivere, comprese le ottanta pagine del Piano di gestione.
E poi, su quali carte studia la parlamentare? Il sindaco se l’era dimenticata la Sovrintendenza, tanto è solo un deposito di carte polverose che gli frenano lo sviluppo. Però la Sovrintendenza si è ricordata del sindaco, ha controllato: nessuna carta sul Marganai.
Dai prossimi studi la parlamentare apprenderà pure che in quel bosco la “conduzione a ceduo è vietata” dal Piano di gestione. E servirebbe molta altra carta per smentirlo.
Quanto poi alla necessaria conoscenza dei luoghi noi non siamo esploratori come l’onorevole, però nella foresta del Marganai ci siamo andati. E, lo ammettiamo, anche noi l’abbiamo trovata intricata.
Giorgio Todde
