Sardigna Libera: “Il no al deposito scorie nell’Isola merce di scambio con la guerra simulata della Nato?”

Dalla stampa è giunta oggi la notizia secondo cui il deposito unico nazionale delle scorie nucleari non si farà in Sardegna. “I costi sarebbero troppo alti per lo Stato”, secondo l’indiscrezione riportata oggi dal quotidiano torinese La Stampa. Ma una nota di Sardigna Libera invita a tenere alta l’attenzione sulla vicenda, collegandola ad un altro tema caldo di questi giorni nell’Isola: l’operazione Trident della Nato. “Non vorremmo che la notizia relativa alla rinuncia al sito scorie nell’Isola fosse un escamotage temporaneo o merce di scambio con l’Operazione NATO, nei nostri territori – si legge nella nota – una delle più imponenti esercitazioni militari dalla fine della fine guerra fredda e con la quale si mette la Sardegna al centro delle strategie della tensione, degli scenari di guerra mediterranei e mediorientali con prevedibili ripercussioni nell’Isola”.

 

Da qui la richiesta alla Giunta regionale: “Sollecitiamo il Presidente Pigliaru, ormai a pochi giorni dalla scadenza dei termini previsti per il ricorso al Consiglio dei Ministri, affinché si attivi per fare opposizione istituzionale. Questo è giusto e possibile. Sui temi delle servitù militari, già in precedenza il Presidente Mario Melis si oppose con forza e autorevolezza alle imposizioni dell’allora ministro della Difesa Spadolini”.

 

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