Rete ospedaliera, più posti letto ai privati: scoppia il caso Mater Olbia

Sembra senza fine lo scontro nella maggioranza in Regione sulle riforma della rete ospedaliera, oggi di nuovo all’esame del Consiglio: la seduta, cominciata alle 16, è stata sospesa per oltre mezz’ora a causa del Mater Olbia, l’ospedale privato del Qatar che sarò convenzionato col Servizio sanitario regionale. La questione, sollevata dal Partito dei Sardi, è legata ai posti letto che dalla sanità pubblica si possono spostare su quella privata attraverso un emendamento, di nuovo recuperato, a differenza di quanto sembrava nei giorni scorsi: porterà la soglia dei trasferimenti dal quattro al sei per cento.

Nel centrosinistra si è affacciata l’ipotesi di stralciare il Mater e rinviare l’assegnazione dei posti letto alla nuova struttura a un disegno di legge ad hoc. I consiglieri ne hanno discusso, ma il vertice è finito con una fumata nera. “Non abbiamo deciso nulla”, è stato l’unico commento fatto dagli esponenti della maggioranza al termine della riunione. Domani si farà un altro tentativo di mediazione. In serata, invece, con l’approvazione del capitolo 7 della riforma sono stati definiti i posti letto totali in Sardegna, pari a 5.790. Negli ospedali pubblici si passerà da 4.905 a 4.643 (meno 262) ripartiti tra i 4.101 per acuti e i 542 per post acuzie; nella sanità privata da 1.040 a 1.147 con la quota di ‘mobilità’ al sei per cento.

Sui posti letto del Mater è anche passato un emendamento del Partito dei Sardi. Prevede che “nel caso in cui non si proceda alla loro attivazione entro il 2020, saranno riassegnati ad altre strutture sanitarie, privilegiando le compensazioni nel territorio della Assl di Olbia, con specifico provvedimento della Giunta previo parere della commissione Sanità”. Insomma se il Mater non parte, i posti letto saranno ridistribuiti. Al momento, in base all’accordo del 2014, la struttura gallurese avrà 242 posti letto a regime e 178 nel primo anno di attività (leggi qui).

Sul Mater è intervenuto l’assessore Luigi Arru: “Di ospedale privato a Olbia si parla dal 1991 e si chiamava San Raffaele Monte Tabor. È stato inserito nel Piano sanitario regionale nel 2006, perché la Gallura ha un numero di posti letto sulle acuzie di gran lunga inferiore alla soglia minima prevista per legge. Stiamo autorizzando una struttura altamente qualificata, visto che il Mater lavorerebbe in partership con il Gemelli di Roma, anche nella prospettiva di aprire un polo di ricerca”. Arru ha quindi sottolineato: “Non c’è alcun aumento dei posti letto ai privati, ma è stata solo prevista maggior flessibilità su quelli di specialità e non solo per il Mater o per qualsiasi altro operatore non pubblico, ma in una logica di valutazione dinamica tra pubblico e privato”. Come ha detto l’assessore in Aula, al momento i posti letto assegnati al Mater sono quelli dell’accordo 2014, cioè 178 nel primo anno e poi 242. “Con una diminuizione di 40 posti unità. Non dimentichiamo che in Sardegna la sanità non pubblica incide per il 4 per cento, è un valore molto basso rispetto a quello delle altre regioni”.

Sul complesso della riforma, l’esponente della Giunta ha detto: “Stiamo mettendo mano a un sistema, quello della sanità sarda, che per vent’anni si è sviluppato in maniera spontanea. Ciò ha portato anche a iniziative lodevoli, ma c’è la necessità di fare ordine non togliendo i posti letto in maniera indiscriminata, ma sulla base delle casistiche cliniche e nell’unico interesse di assicurare le migliori prestazioni ai pazienti. Stiamo modificando lo schema di lavoro, costruendone uno nuovo per aree omogenee”.

La Giunta ha approvato la nuova rete ospedaliera a luglio 2015. Da allora la commissione della Sanità ha cambiato il testo dell’Esecutivo attraverso centinaia di emendamenti, su richiesta di tutti i consiglieri della maggioranza. Ma oggi Anna Maria Busia (Cd, Campo progressista), che ha ugualmente presentato diverse modifiche al disegno di legge, ha detto: “La riforma è sbagliata nella sua impostazione generale e va congelata, è necessario fermare l’iter di approvazione o ci saranno danni irreparabili”.

Nei giorni scorsi la coalizione di governo ha trovato alcuni accordi, ma restano aperti i casi degli ospedali di Nuoro, Lanusei (qui tutti i dettagli). Verso la soluzione, seppure ci saranno scontenti, la nomina del direttore generale dell’Areus, la nuova azienda sanitaria del 118. Arru ha fatto sapere che “c’è l’impegno della Giunta regionale a nominare il direttore dell’Areus martedì prossimo”. Soddisfatto il consigliere dem Roberto Deriu che ha presentato sul punto più di un’interrogazione negli ultimi mesi (l’ultima il 5 settembre). “Prendiamo atto con soddisfazione dell’annuncio, adesso la riforma entra nel vivo e la sua concreta attuazione restituisce credibilità all’intero processo”. Prima che la seduta venisse aggiornata a domani mattina alle 10, l’Aula è passata all’esame del capitolo 8 sugli “Indicatori per il monitoraggio”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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