Ex San Raffaele di Olbia, subito 178 posti letto. Dal 2016 saranno 242

Eccoli i numeri del Bambin Gesù, il nuovo ospedale della Gallura che dovrebbe aprire nel 2015. Per l’assistenza a pagamento ci saranno 50 posti letto.

I posti letto assegnati sono 178 per il primo anno di attività, cioè nel 2015. Ma dopo dodici mesi il Bambìn Gesù di Olbia – l’ormai ex San Raffaele – ne conterà 242. Questo in convenzione con il Servizio sanitario nazionale, cioè gratuitamente per i cittadini italiani. Vanno aggiunti i 50 posti letto che il nuovo ospedale della Gallura potrà gestire in regime privatistico, quindi a totale carico dei pazienti, anche stranieri. Tecnicamente si parla di prestazioni erogate in solvenza.

Eccoli, dunque, i primi numeri contenuti nella delibera approvata dalla giunta di Francesco Pigliaru che ha autorizzato l’apertura della struttura sanitaria all’ingresso sud di Olbia. Un investimento da 1,2 miliardi spalmati in 12 anni e che comprendono anche i 10 milioni annui previsti per il centro di ricerca. I soldi, come noto, li mette la famiglia Al Thani. Ovvero, i reali di Doha che aprono le casse della Qatar Foundation Endowment (Qfe), il braccio finanziario del minuscolo ma ricchissimo stato arabo.

La delibera è stata illustrata dal governatore nel corso di una conferenza stampa convocata alle 20. Al tavolo anche il titolare della Sanità regionale, Luigi Arru, il direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, e il capo di gabinetto Giuseppe Pintor. Sorrisi e clima disteso. “Perché la Sardegna – ha esordito Pigliaru – potrà dire da oggi che siano capaci di dare risposte certe agli investitori”.

Quanto alle specialità mediche, come previsto non ci sono doppioni con l’ospedale pubblico del Giovanni Paolo II. Al Bambin Gesù, che è la Fondazione romana scelta dagli arabi come partner scientifico a Olbia, ci sarà intanto la pediatria a cui sono stati assegnati 18 posti letto nel 2015 e 22 dal 2016. Più 9 e 11 rispettivamente per la chirurgia riservata ai più piccoli.

L’area internistica si dividerà in medicina, cardiologia, neurologia e unità coronarica. I posti letto totali sono 28 per il 2015 e 40 dall’anno successivo. La chirurgia avanzata e sperimentale si articolerà in cardiochirurgia, neurochirurgia e cardiologia vascolare, pari ad altri 2 posti letto assegnati a ciascuna delle tre specialità mediche: così sia nel primi dodici mesi di attività che nei successivi. Infine la riabilitazione: per il cosiddetto recupero funzionale i posti letto previsti sono 60 nel 2015 e 80 dal 2016. La neuroriabilitazione, invece, ne conterà rispettivamente 10 e 20.

Si arriva così ai 178 posti letto del 2015 e ai 242 del 2016: il Bambìn Gesù li gestirà grazie a un primo e immediato stanziamento di 160 milioni che fa parte di quel miliardo e 200 che gli arabi spenderanno in dodici anni. Poi si scenderà a 80 milioni annui. La ricerca riguarderà la genetica, le malattie neurodegenerative, quelle autoimmuni, l’oncologia della mammella e l’invecchiamento. Ma saranno oggetto di studio pure le patologie dell’età pediatrica, la cardiologia e la cardiochirurgia, così come la riabilitazione.

Adesso la delibera deve passare in commissione Sanità che voterà in sede deliberante, ovvero sostituendosi al Consiglio. Pigliaru ha tenuto a chiarire: “Noi abbiamo approvato quello che ci è sembrato il miglior accordo possibile. La commissione farà le sue valutazioni. Hanno fino a 2o giorni per decidere sul progetto del Bambin Gesù, accogliendo o respingendo la proposta”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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