Merkel: “Bloccare la vendita di armi ai paesi che bombardano lo Yemen”

“Sul fronte delle politica estera, Cdu e Spd intendono introdurre ulteriori limiti sull’esportazione di armi e bloccare immediatamente la vendita di armi ai paesi coinvolti nel conflitto yemenita (un passaggio che sembra mirare all’Arabia Saudita, tra i principali acquirenti di armi tedesche)”. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters, in un lancio del 12 gennaio scorso che fa il punto sulle trattative tra i conservatori della cancelliera tedesca Angela Merkel e il partito socialdemocratico di Martin Schulz per per la formazione di un governo stabile. Il passaggio sull’esportazione e la vendita di armi ai paesi coinvolti nel conflitto in Yemen, in primis l’Arabia Saudita appunto, riguarda da vicino anche l’Isola, posto che le bombe utilizzate nella guerra yemenita sono prodotte anche dalla Rwm di Domusnovas, diretta emanazione della Rheinmetall Italia, a sua volta controllata dalla tedesca Rheinmetall AG.

Difficile, al momento, analizzare con precisione gli effetti del provvedimento annunciato dai leader della Grosse Koalition sullo stabilimento di Domusnovas, ma è presumibile che la stretta su produzione e vendita di armamenti impiegati nel conflitto in Yemen comporterà ripercussioni anche sulla produzione della fabbrica sulcitana. Ma non c’è alcuna chiusura all’orizzonte, né tanto meno una riconversione alla produzione civile, come ha dichiarato l’Ad di Rheinmetall Italia Fabio Sgarzi, attaccato poi dal parlamentare del movimento 5 Stelle Roberto Cotti. “La riconversione della fabbrica delle bombe è del tutto percorribile. Basti pensare al caso della Valsella, azienda produttrice di mine, riconvertita al civile. Ed è la stessa legge sul commercio degli armamenti, la 185/90, a indicare nel governo il soggetto capace di assecondare la riconversione a fini civili delle industrie della difesa”, ha detto il senatore M5S.

 

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