Il ritorno di don Cannavera

“Terra, lavoro, istruzione, pace, solidarietà”. Sono cinque le “parole antiche”, come le definiscono i firmatari, di un nuovo manifesto per la rinascita della Sardegna. La prima firma è quella di don Ettore Cannavera, il fondatore della comunità “La Collina”, il cui nome fu indicato alla fine del luglio scorso tra quelli dei possibili candidati del centrosinistra al governo della Sardegna.

Il manifesto (che s’intitola “Lessico per una nuova politica per la Sardegna“) reca anche la firma di personalità autorevoli del mondo culturale e politico isolano – Andrea Deffenu, Giancarlo Ghirra, Ottavio Olita, il presidente regionale delle Acli Antonio Sanna, Michele Schirò e Silvano Tagliagambe – ma è la firma di don Cannavera la novità politica. Segnala infatti la volontà del sacerdote di non farsi da parte e di continuare a essere presente nel dibattito anche dopo il no da parte delle gerarchie ecclesiastiche alla sua candidatura come governatore della Sardegna. Una volontà resa ancora più chiara dal fatto che il “Lessico per una nuova politica per la Sardegna” sarà presentato, (il prossimo 7 novembre) proprio a Serdiana, nella sede de “La Collina”.

“A ognuna di queste parole – avverte il ‘sottotitolo’ del manifesto – verranno abbinati i relativi punti programmati”. E’ in sostanza l’annuncio dell’apertura di un nuovo laboratorio politico nel centrosinistra. Annuncio che arriva in una fase delicatissima, quando alcune forze della coalizione chiedono sempre con maggior insistenza al Partito democratico di ‘azzerare’ il risultato delle primarie. Le voci – del tutto infondate – attorno a una possibile candidatura della giornalista Bianca Berlinguer al posto di Francesca Barracciu, diffuse ad arte nei giorni scorsi, hanno chiarito che la partita è ancora ritenuta aperta e viene giocata senza esclusione di colpi.

La candidatura di don Cannavera fu resa pubblica da lui stesso lo scorso 27 luglio nel corso di un’intervista nella quale fece sapere che a proporgliela era stato uno dei leader storici del Pd isolano, Paolo Fadda. Nasceva, cioè, dalla cosiddetta “vecchia politica”. Ma si capì subito che essa piaceva molto a settori importanti della società civile e ad alcune delle forze minori della coalizione, a partire da Sel, che non gradivano una candidatura che fosse il risultato di una mediazione all’interno del Partito democratico. Posizione d’altra parte tenuta ferma in questi mesi fino al sostanziale boicottaggio delle primarie considerate solo uno strumento di ‘conta interna’ al Partito democratico. L’indagine sui fondi ai gruppi consiliari, e l’avviso dei garanzia alla Barracciu, sono così diventati lo strumento per chiedere che tutto venga rimesso in discussione. Con dichiarazione ufficiali, come nel caso dei Rossomori, o con una attività di pressione esercitata in modo più discreto dall’interno.

Di certo don Cannavera è ormai  fuori dalla partita delle candidature. La decisione delle autorità ecclesiastiche non pare modificabile. Tuttavia il suo ritorno all’impegno a politico viene guardata con estrema attenzione. Anche se, a leggere il testo di presentazione del “Lessico” si è lontani mille miglia dalla “politica politicante”. “Senza valori non solo proclamati, ma profondamente vissuti e concretamente testimoniati – si legge nell’incipit – non può esserci oggi alcun cambiamento effettivo in una realtà contaminata dal miraggio del denaro facile e deteriorata dall’egoismo individualistico”.

Quindi una trattazione ispirata e colta dei cinque lemmi. Della Terra si parla attraverso il mito di Anteo. Da esso si passa alla pace, all’istruzione, al lavoro e alla solidarietà: l’istruzione come “condizione necessaria (anche se, purtroppo, non sufficiente) per avere un’occupazione, per raggiungere cioè quell’obiettivo di inserimento pieno e attivo nel tessuto sociale senza il quale l’uomo non può sentirsi realizzato e non può essere neppure davvero in pace con se stesso e con gli altri”. Istruzione e lavoro, dunque, e solidarietà come conseguenza della consapevolezza che “la realizzazione piena della propria individualità si ha nel rapporto con gli altri, nella capacità di sentire i loro problemi come nostri e di farsene carico e nella fiducia di essere corrisposti in questo slancio altruistico”.

Il tono “alto” del “Lessico per una nuova politica per la Sardegna” pare voler sottolineare fin dalla forma la distanza dalle manovre e dai veleni della politica tradizionale. Ma, in una fase estremamente incerta (venerdì scorso il tavolo del centrosinistra è stato rinviato e ancora non è stata fissata una data per il nuovo incontro) nasce un nuovo influente gruppo di lavoro. Se i giochi si riapriranno questo “tavolo” di don Cannavera sarà un rilevante polo di influenza che avrà un peso nelle scelte.

N.B.

 

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