Il deputato di Unidos Mauro Pili si è rifiutato di lasciare il poligono di Capo Frasca e rimarrà al cancello della base finché non avrà l’autorizzazione per visionare il luogo dell’incendio avvenuto ieri. Lo ha annunciato lo stesso parlamentare all’Ansa. “Ho comunicato ai carabinieri – ha detto – che uscirò di qui solo se ci sarà un provvedimento di arresto nei miei confronti“.
Il caso Pili è scoppiato questo pomeriggio, quando il leader di Unidos si è presentato a Capo Frasca senza preavviso e in qualità di deputato ha chiesto di accedere alle zone interne dell’area interessate dal rogo di ieri. Ma siccome “la normativa vigente non lo consente”, ha chiarito l’Aeronautica militare, sono intervenuti i carabinieri per accompagnare il parlamentare fuori dal poligono.
Il braccio di ferro, però, non è finito lì. Pili, in una nota, ha scritto che “da parlamentare ho il diritto di vedere applicato l’articolo 5 della legge 206 del 1998 che regola l’accesso senza preavviso nelle strutture militari della Difesa e ogni altro luogo e zona militare, ovvero le installazioni, fisse o mobili, che ospitano corpi, reparti o comunque personale delle Forze armate. Invece il ministro della Difesa Pinotti ha opposto un divieto che per me è politico e che denota un’arroganza inaudita”. Poi, appunto, l’ultima comunicazione di Pili da Capo Frasca: “O mi arrestano o resto”.
