Igea, dopo la bufera giudiziaria cacciati il genero e la presunta amante di Tuveri

Buone notizie per i dipendenti Igea con contratto a progetto: sono stati quasi tutti riconfermati per altri 6 mesi. Sono rimasti fuori solo Daniela Tidu, indagata e indicata dagli inquirenti come l’amante di Marco Tuveri, che alcune settimane fa è stato ufficialmente espulso dall’esecutivo nazionale Uiltec, e il genero di Tuveri, rimasto anch’esso imbrigliato nelle maglie della giustizia.

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Le prospettive. Al 31 dicembre l’accordo sottoscritto tra le organizzazioni sindacali e la Regione sugli esodi volontari incentivati ha trovato piena applicazione: infatti 104 dipendenti dell’Igea a quella data hanno risolto il loro rapporto di lavoro. Di questi circa l’80 percento erano capiservizio e capi struttura. Il che, tradotto, significa che su un organico di circa 240 dipendenti è andato in pensione il 60 percento dei tecnici e dirigenti della società. Ossia gran parte di coloro i quali avrebbero dovuto scrivere, elaborare e portare a compimento le bonifiche e la messa in sicurezza delle aree minerarie dismesse, ossia realizzare la “mission” per la quale l’Igea, almeno in teoria, è stata creata. Un provvedimento, si dirà, necessario, reso ancor di più indispensabile, secondo i piani della Regione e dell’assessorato all’Industria, per un rilancio economico della società in house. Ora però si pone un altro problema: con quali maestranze si potranno fare i piani operativi di lavoro o stipulare nuove convenzioni se i “cervelli” sono stati messi, quasi tutti, a riposo? Ad esempio per il tanto decantato recupero dell’immenso patrimonio immobiliare minerario, di inestimabile valore storico-artistico-architettonico, occorrerà una nuova convenzione, che ad oggi non esiste. Stesso discorso vale per i siti di Monteponi e Furtei. Discorso a parte spetta per il sito di Montevecchio dove, in assenza di convenzione, l’Igea non potrà, in futuro, neppure garantire la sicurezza di gallerie e scavi. Fonti sindacali interne fanno sapere però che il Commissario liquidatore a questa nuova situazione sta ponendo, almeno in parte, rimedio con l’ausilio di un tecnico esterno, con cui già in passato ha collaborato, di cui però non si conosce ancora il titolo, gli incarichi e il costo in base ai quali stia collaborando.

Carlo Martinelli

Sulla bufera giudiziaria che ha travolto la partecipata regionale leggi anche:

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