Si è aperto davanti alla prima sezione del Tribunale di Cagliari il processo all’ex capogruppo del Pdl, Mario Diana, il consigliere regionale coinvolto nell’inchiesta-bis sull’utilizzo illecito dei fondi destinati ai gruppi dell’Assemblea sarda. Difeso dagli avvocati Mariano e Massimo Delogu, l’imputato si è presentato in aula: è accusato di peculato. Era stato arrestato il 6 novembre dell’anno scorso e scarcerato a marzo. La cifra che la Procura gli contesta è di circa 200mila euro, una parte dei quali sarebbe stata utilizzata per l’acquisto di penne Montblanc, quadri, libri antichi.
Diana, sempre secondo l’accusa, avrebbe anche usato i fondi per comprare vari chili di riso nel periodo natalizio, e si tratta di una notizia che finora non era mai emersa. I difensori dell’ex capogruppo hanno però sollevato varie eccezioni preliminari, alcune delle quali legate alla tempestività con la quale il pm Marco Cocco ha chiesto il giudizio immediato, ovvero il procedimento possibile quando l’accusa ritiene sussista l’evidenza della prova. In questo modo salta l’udienza preliminare per andare direttamente a processo.
In aula si sono presentati anche gli avvocati della Codacons (associazione consumatori), Paolo Pilia e Veronica Dongiovanni, chiedendo di potersi costituire parte civile, ma l’avvocato Delogu si è opposto. Il pm Cocco ha chiesto, invece, ai giudici che vengano rigettate le istanze preliminari. Il collegio, presieduto da Mauro Grandesso (a latere Giorgio Cannas e Silvia Badas) è così entrato in camera di consiglio per decidere sulle richieste della difesa e su quella del Codacons: se fossero accolte il processo verrebbe azzerato e si dovrebbe emanare una richiesta di rinvio a giudizio da sottoporre al Gup. Il Tribunale si è quindi ritirato: scioglierà le riserve il 19 novembre.
Nella stessa inchiesta stralcio, costola di quella principale che ha inquisito 20 consiglieri del Gruppo Misto della XIII legislatura, erano stati indagati anche gli altri Pdl Sisinnio Piras (ha già patteggiato un anno e otto mesi), Carlo Sanjust e Onorio Petrini (contro questi ultimi due il giudizio immediato si è aperto la scorsa settimana davanti al gup Ornella Anedda). L’ex capogruppo è l’unico ad aver scelto di andare a dibattimento, mentre gli altri hanno optato per riti alternativi.
