Banchetto di nozze pagato coi fondi ai gruppi, al via il processo contro Sanjust

Comincia domani, davanti al gup Ornella Andedda, il giudizio immediato contro Carlo Sanjust. A processo anche un altro ex pidiellino, Onorio Petrini.

Ricominciano domani i processi sui fondi ai gruppi, con due appuntamenti: alle 9 è convocata la prima udienza del giudizio immediato contro gli ex consiglieri regionali Carlo Sanjust e Onorio Petrini, entrambi ex Pdl. Alle 11, invece, saranno sentiti cinque teste sul presunto mobbing contro Ornella Piredda, l’ex funzionario dell’Aula di via Roma da cui sono partite le inchieste della Procura di Cagliari, tutte e due in mano al pm Marco Cocco.

Per Sanjust e Petrini sarà dunque un esordio in Tribunale, davanti al gup Ornella Anedda. Era stato proprio il pubblico ministero a chiedere il giudizio immediato per i due onorevoli accusati di peculato. A Sanjust, difeso dagli avvocati Carlo Amat e Francesco Marongiu, la Procura contesta 50.340 euro, ovvero la metà di quanto restituito dall’ex consigliere lo scorso dicembre, permettendogli di ottenere i domiciliari dopo un mese abbondante di carcere.

La storia dell’ex pidiellino è nota: Sanjust usò i soldi dei fondi ai gruppi per pagare il suo matrimonio. Precisamente un banchetto di notte da 25mila euro organizzato nella passeggiata coperta del Bastione di Saint Remy. a Cagliari. L’ex consigliere è stato inchiodato dall’imprenditrice che aveva organizzato la festa e consegnato al pm il resoconto dei giro di assegni e contanti coi quali Sanjust cercò di coprire l’uso improprio di denaro pubblico.

Si sa tutto anche sul caso Petrini, difeso dai legali Giancarlo Mereu e Mauro Garau. Petrini, però, a differenza di Sanjust (ma anche di Mario Diana, Sisinnio Piras ed Eugenio Murgioni più l’imprenditore Riccardo Cogoni), non è mai finito in carcere. L’accusa contro di lui è aver pagato coi soldi dei fondi ai gruppi alcuni pezzi di argenteria, zuccheriere in particolare. Petrini ha restituito a novembre 25mila euro, cioè 2mila in più rispetto a quanto gli contesta la Procura. Il nome Petrini è anche legato al Rolex che gli venne sequestrato durante una perquisizione: l’ex consigliere se lo sfilò in macchina, mentre con un ufficiale di polizia giudiziaria si sta spostando dall’ufficio alla propria abitazione. Il carabiniere notò il gesto, si insospettì e fece scattare il sequestro del Rolex. Ma a dicembre Petrini lo ha riottenuto, perché è stato accertato che si tratta di un bene acquistato coi denari propri.

Alle 11, davanti al presidente della Prima sezione penale, Mauro Grandesso, riprende il processo per mobbing di cui è accusato l’ex presidente del Gruppo Misto, il sardista Giuseppe Atzeri, eletto nella legislatura 2004-2009 e difeso dall’avvocato Agostinangelo Marras. Si tratta di un filone del fondi ai gruppi, in cui l’ex funzionaria accusa Atzeri di averla demansionata perché chiedeva le pezze giustificative sulle spese fatte coi denari pubblici. Domani saranno sentiti i cinque teste indicati dalla Piredda.

È fissata per il 31 ottobre la prima udienza del processo contro Mario Diana, l’ex capogruppo del Pdl difeso dagli avvocati Mariano e Massimiliano Delogu. Diana è accusato di aver utilizzato i fondi ai gruppi per acquistare Rolex, penne Mont Blanc e libri antichi, per un importo che supera i 200mila euro. L’ex pidiellino era rimasto nel carcere di Massama, a Oristano, da novembre sino ai primi di marzo e durante la detenzione scrisse una lettera ai colleghi dell’Aula, accusandoli di averlo lasciato solo. Anche per quella missiva, non gradita alla Procura a causa dei toni usati da Diana, il pm chiese e ottenne il giudizio immediato.

Sisinnio Piras, altro pidiellino della legislatura 2009-2014, è già stato processato con rito abbreviato e ha patteggiato un otto e otto mesi. Una pena, questa, inflitta identica ad Adriano Salis, l’ex dipietrista che è stato il primo a essere condannato.

Al. Car
(@alessacart on Twitter)

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