Udienza in buona parte celebrata a porte chiuse quella dedicata al controesame della supertestimone Ornella Piredda da parte dell’avvocato Agostinangelo Marras, difensore di Giuseppe Atzeri, capogruppo del Misto e unico imputato anche dell’accusa di mobbing, nell’ambito del processo sui fondi al Gruppo misto che vede alla sbarra 18 consiglieri regionali della XIII legislatura della Sardegna.
La testimone ha dovuto spiegare l’origine di una conciliazione effettuata col Gruppo di Rifondazione comunista avvenuta nel 2004 per cui ha ricevuto 65 mila euro dal partito, circa 10 mila per demansionamento, il resto per un presunto mobbing. La donna ha fatto capire ai giudici che all’origine del mobbing, datato dal 1999 al 2003, ci sarebbero stati i suoi rifiuti all’interesse personale manifestato dall’allora capogruppo Luigi Cogodi. Da qui la richiesta della Piredda, accolta dai giudici della prima Sezione di procedere a porte chiuse.
Dei 20 politici finiti nella prima inchiesta della Procura sul presunto utilizzo illecito dei fondi, due sono stati stralciati: già condannato in abbreviato l’ex capogruppo dell’Idv Adriano Salis, mentre l’ex senatore del Pdl Silvestro Ladu è imputato in un altro processo. Nell’udienza odierna, invece, sono chiamati i consiglieri della XIII legislatura Oscar Cherchi (Pdl), Mario Floris (Uds), Giommaria Uggias (Idv), Salvatore Amadu (Pdl), Renato Lai (ex Pdl), Alberto Randazzo (ex Udc), Giuseppe Atzeri (Psd’Az), Maria Grazia Caligaris, Raimondo Ibba, Raffaele Farigu, Pierangelo Masia e Peppino Balia (Socialisti), Carmelo Cachia (Pd), Giuseppe Giorico e Sergio Marracini (Udeur), Salvatore Serra (Sinistra Autonomista) e Vittorio Randazzo (Udc). Si proseguirà il 24 ottobre.