Onorio Petrini, l’onorevole del Pdl accusato anche lui di peculato nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi e noto per aver restituito al Consiglio regionale i 25mila euro utilizzati per acquistare argenterie, ha avuto indietro il suo Rolex: l’orologio gli era stato sequestrato dai carabinieri il giorno in cui i militari dell’Arma andarono a perquisire la sua casa di Quartu.
Petrini ha riavuto il suo orologio mercoledì sera. Gli era stato portato via un mese fa: successe che il pidiellino era in macchina con un carabiniere, nel tragitto dal suo studio odontoiatrico di Cagliari, che era stato appena perquisito, verso la sua abitazione a Quartu. Il militare era al telefono, racconta L’Unione Sarda oggi in edicola. E approfittando di quel momento – è scritto negli atti depositato in Procura – Petrini si era sfilato il Rolex che aveva al polso e l’aveva messo sotto il tappetino.
Il carabiniere si accorse di tutto, ma fece finta di nulla. Tuttavia, una volta conclusa la perquisizione a Quartu, rovistò anche la macchina del consigliere regionale trovando appunto l’orologio che finì subito sotto sequestrato. La Procura sospettava che il Rolex di Petrini potesse essere stato acquistato coi fondi dei gruppi, come il pm Marco Cocco presume abbia fatto Mario Diana. Invece è stato accertato che il Rolex di Petrini è fuori da ogni sospetto: il pidiellino se l’è pagato di tasca propria. Ecco perché la Procura glielo ha restituito.