L’ultimo lavoro è stato realizzato quest’estate da Tellas, al secolo Fabio Schirru. È un grande murale che omaggia la civiltà contadina di San Gavino attraverso una rappresentazione poetica di zafferano, riso, bulbi: un ampio lavoro che racconta di natura, paesaggio e tradizioni attraverso il fitto groviglio di piante, foglie e pietre che è un po’ il marchio di fabbrica dello street artist sardo. “Riso e zafferano” è il murale numero 63 realizzato a San Gavino, in quello che è ormai un museo a cielo aperto di rilevanza internazionale.
Tutto nasce come forma di elaborazione di un lutto. Nel 2013 morì un ragazzo del paese, Simone Farci in arte Skizzo, cuoco e artista, a causa di un male incurabile. Per ricordarlo venne affidato un murale all’artista sangavinese Giorgio Casu. Nell’arco di sette anni l’associazione culturale che curò quel lavoro non si mai fermata e la street art è diventata uno strumento di memoria, di dialogo, di relazioni e di riqualificazione urbana, dando una nuova identità a muri, case e strade.
Vale la pena passeggiare nel paese del Medio Campidano alla ricerca delle opere disseminate qua e là. Il penultimo lavoro è stato realizzato da Millo, street artist di fama internazionale, ma ce n’è davvero per tutti i gusti. Casu ha realizzato una Eleonora d’Arborea coloratissima e pop, Ericailcane un asino enorme che tenta di liberarsi dalla morsa di un carretto. Hanno lasciato tracce anche Crisa, La Fille Bertha, Bastardilla. E moltissimi altri.