Sport estremi, l’atleta sardo Telemaco Murgia alla conquista della Patagonia

C’è anche un atleta sardo, Telemaco Murgia, nella squadra italiana che partecipa alla tredicesima edizione della Patagonian Expedition Race. Si tratta di una corsa di 800 chilometri, in un percorso difficile e impegnativo, partita ieri e sino al 30 novembre in Patagonia, in Cile. Ogni edizione porta i team di attraverso una parte diversa di questo territorio. In passato, gli atleti si sono fatti strada attraverso il Southern Continental Ice Field, lo Stretto di Magellano, Torres del Paine, la Terra del Fuoco, il Canale di Beagle e Capo Horn. I concorrenti devono utilizzare le abilità di orientamento e navigazione per interpretare una mappa di gara e per trovare un percorso che guiderà la loro squadra in modo autonomo tra discipline come kayak, trekking, mountain bike alfine di raggiungere il traguardo entro un limite massimo di 10 giorni.

Strategia di gara, lavoro di squadra e abilità di navigazione sono i fattori chiave per il completamento della Patagonian Expedition Race. Sono undici squadre partite verso la fine del mondo per questa spedizione estrema a rappresentare dodici diversi paesi: Giappone, Stati Uniti, Danimarca, Canada,  Irlanda, Regno Unito, Brasile, Romania, Polonia, Francia, Spagna e Italia. Il team azzurro, chiamato Freemind Italia, nato dall’iniziativa del multiatleta Beppe Scotti e sponsorizzato in primis da Gruppo Ethos ristoranti italiani, è composto dal veterano delle Adventure Race Marco Ponteri di Sondrio, da Telemaco Murgia, atleta sponsorizzato da Vigne Surrau, e dai due due italo-uruguaiani Laura Rossi Fusco e Andres Bonelli. Murgia esperto di discipline estreme e di Adventure Races si è allenato in maniera specifica grazie al supporto dello Sporting Club di Arzachena: ha seguito un intenso programma di “allenamento funzionale” e “adventure fitness”. In passato ha preso parte a diverse “gare avventura” attraversando alcune tra le aree più affascinanti del pianeta. Dalle foreste della Tasmania e del Guadaloupe alle montagne della Turchia e della Polonia, dai fiordi dell’Irlanda ai fiumi di Portogallo, Slovenia e Cina su percorsi impegnativi quanto indimenticabili sempre a “motore umano” tra Kayak, mountainbike, corsa, arrampicata con progressione diurna e notturna e con solo l’ausilio di bussola e mappa. Murgia, atleta della Scuola Nazionale Adventure  Sport Italia, opera anche attraverso il Centro Avventura Mediterranea Adventure per promuovere e sviluppare queste attività sportive e il turismo attivo in Sardegna. (Stefano Ambu, ANSA)

 

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