Il Cagliari si prepara per la serie A: le grandi manovre tra prestiti e riscatti

La sbornia dei festeggiamenti post Bari non è ancora smaltita – se mai lo sarà del tutto – e subito sono cominciate le grandi manovre in casa Cagliari (ri)targato serie A.

Onore a chi ha raggiunto il sogno della promozione, ma c’è da rivedere l’organico, adeguarlo in almeno due terzi a un livello superiore di quello del campionato scorso nel purgatorio della B. Davanti ai rossoblù non ci saranno più Cittadella, Ascoli, Sudtirol, Ternana, Lecco o Spal, ma Napoli, Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio e altre ancora. Tutt’altra cosa. Se pertanto non si vorranno commettere gli errori del passato, occorrerà agire subito, senza aspettare i saldi di fine mercato.

Che in pratica vuol dire “prenditi gli scarti” e pagali con gli interessi del last minute. Il direttore sportivo, Nereo Bonato è all’opera e a stretto contatto telefonico con il presidente Giulini e con l’icona assoluta di questo Cagliari, sir Claudio “Felice” Ranieri, ha già mosso lo scacchiere dei prestiti e dei riscatti. Vanno via definitivamente e senza rimpianti Falco, Walukiewicz, Millico; si cerca alloggio per Goldaniga, Capradosi, Beretta, Lella, Perlec e il cavallo di ritorno Pereiro, che nessuno vuole; tornano Marin e Bellanova (che però è destinato a fare nuovamente le valige, forse Torino. ) e si procede con la lista dei tagli e delle conferme.

Che dovrà essere fatta con la testa e le reali necessità, non pagando debiti di presunta appartenenza e riconoscenza. Certo, non si dovrà avere da parte della triade rossoblù di vertice un cassonetto della spazzatura al posto del cuore, ma neppure eccessivo sentimentalismo. Se c’è qualche giocatore – citiamo non a caso Mancosu e Pavoletti, ma anche il punto interrogativo Rog – che merita una nuova chance in serie A, la si dia. Ma a patti chiari: le formazioni le dettano le esigenze dell’allenatore, il rendimento in campo e le condizioni fisiche. Il Cagliari ha già una colonna vertebrale strutturata su cui costruire una squadra capace di reggersi in piedi, camminare e correre.

Il portiere Radunovic, il centrale di difesa Dossena, il centrocampista Makoumbou, aggiungiamoci anche Nandez se vorrà rimanere, il bomber Lapadula. Attorno a loro va costruito – crediamo – il Cagliari della serie A. È probabile che mister Ranieri decida di dare fiducia a ragazzini di belle speranze come Luvumbo, Obert e Korfalidis, forse pure Azzi, Zappa e Deiola – che sbarbatelli non sono – da utilizzare come seconde linee. Per il resto la rosa attuale va sfoltita, rinnovata e soprattutto rinforzata.

I ruoli che necessitano di essere puntellati sono il segreto di Pulcinella: gli esterni bassi, un difensore centrale prestante, rapido e con i piedi buoni da affiancare a Dossena, un regista vero e non inventato per disperazione, un mediano incontrista che sappia fare da schermo alla difesa, un trequartista tecnico e veloce, due punte di categoria che supportino efficientemente “sua sentenza” Lapadula. Dipenderà molto da come Ranieri vorrà impostare la squadra, quale modulo di base adottare, comunque mai rigorosamente dogmatico. Si parte magari dal modulo prediletto del 4-4-2, per passare in corso d’opera al più difensivo 3-5-2 o al 4-3-1-2 che è biologicamente nel dna del Cagliari. L’allenatore rossoblù, lo ha dimostrato anche questo scorso campionato, è capace di cambiare le carte in tavola nel men che non si dica a seconda di come si mettono le partite. Si vedrà.

Intanto, a ogni calcio mercato, si leggono e si sentono nomi di calciatori di ogni provenienza, quasi tutti di fantasia e di gusto personale. Sarà così anche stavolta, le fake di mercato serviranno a colmare la fame di calcio che fino al 20 agosto prossimo, prima giornata di campionato, divorerà i “calciofili” in astinenza come tutti noi.

Luciano Onnis

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