Un Cagliari brutto al limite dell’angoscia vince con il Torino per 2-1 una gara giocata a strappi e che ha visto gli avversari tenere quasi sempre il pallino del gioco. La mediocrità della partita ha evidenziato ancora una volta la mancanza di gioco della squadra rossoblù e le scelte ancora una volta sperimentali di un allenatore con poche idee. C’è voluta la classe di Daniele Conti per permettere al Cagliari di arrivare a capo di una partita decisiva per il mister uruguayano.
C’è Nainggolan dietro le due punte, Eriksson si stabilisce sulla mediana sinistra. Il Cagliari appare intraprendente anche se soffre sull’out sinistro le folate di Cerci. Su una di queste Immobile si ritrova da solo davanti ad Avramov ma spara alle stelle. Al minuto 11, un gran tiro dal limite di Nainggolan costringe alla grande respinta il portiere del Torino, Padelli. È soprattutto Daniele Conti a tenere il pallino del gioco, ma i tanti lanci lunghi non trovano l’appoggio degli attaccanti, inadatti a questo tipo di gioco. Al 29′ Immobile, marcato da Conti, riesce a girarsi al limite dell’area, Avramov è attento a respingere.
È incredibile come il Cagliari subisca per venti minuti il gioco degli avversari, spesso correndo a vuoto e avendo molte difficoltà a impostare l’azione. Ma al 42′ Daniele Conti trova il gol con una punizione magistrale che non lascia scampo. Si chiude sull’1-0 per i rossoblù.
Il ritorno dagli spogliatoi vede il Torino all’arrembaggio della porta cagliaritana. Due buone parate di Avramov non bastano per evitare il gol che arriva al 52′ grazie ad un bel diagonale di Immobile, lesto a superare la marcatura di Rossettini. Il Cagliari è impalpabile, non trova via d’uscita. Un uno-due Ibarbo-Sau sembra la luce in fondo al tunnel ma l’attaccante di Tonara piazza male il suo tiro.
Entrano Cossu e Ibraimi, ma poco cambia. Il gioco del Cagliari è plumbeo come questa giornata domenicale. Ma la scintilla arriva a tre minuti dalla fine: una nuova punizione del capitano Daniele Conti si insacca alle spalle del portiere del Torino facendo scendere la Nord.
Simone Spada