Pari e patta, equamente e giustamente. Cagliari e Monza si spartiscono la posta in palio con un 1 a 1 che è lo specchio fedele di quanto le due squadre hanno espresso in campo.
Il primo tempo in mano al miglior Cagliari della stagione, la ripresa “ciccata” dai rossoblù di Ranieri e indiscutibilmente appannaggio degli ospiti. L’intervallo fra i due tempi ha marcatamente cambiato le carte in tavola e i valori in campo. Se è comprensibile che sia accaduto da parte monzese, che doveva recuperare il gol di svantaggio, rientrare in campo per il secondo tempo con una marcia in più e maggiore determinazione, dall’altra parte non si capisce la metamorfosi fra i cagliaritani.
Tanto determinati, organizzati e aggressivi nella prima frazione di gioco, altrettanto remissivi e innocui nella seconda, come svuotati di energie e idee. Il Monza ha preso in mano il pallino del gioco e ha imposto le sue maggiori qualità tecniche. E’ anche vero che entrambe le squadre hanno avuto nel finale l’occasione di far suoi i tre punti – gli ospiti addirittura più d’una -, ma Lapadula , appena entrato, ha mandato alle stelle un pallone d’oro al cento dell’area, mentre i monzesi, che hanno piazzato le tende nella metà campo rossoblù, hanno sbagliato alcune situazioni favorevoli e colpito due volte la parte esterna della traversa.
Forse Ranieri, vedendo la mal parata, avrebbe potuto far prima i cambi quando ha notato che la squadra non era più quella del primo tempo e faticava a reggere il confronto con gli avversari, ma ha preso tempo e fatto le sostituzioni necessarie solo negli ultimi quindici minuti. Troppo tardi per cercare la vittoria, ma in tempo per evitare la sconfitta. “Il risultato è giusto – ha commentato Claudio Ranieri nel dopo gara – , il primo tempo lo abbiamo dominato ma fatto un solo gol. Nel secondo il Monza ha avuto il possesso palla, la faceva girare bene dalle retrovie. Del resto è una signora squadra.
Noi invece, nella seconda parte di gara, non avevamo più la lucidità per ripartire. Però sono soddisfatto della prova, bisogna essere onesti e riconoscere il valore degli avversari. Quando non i può vincere, è importante non perdere”. Ma così, mentre le concorrenti in chiave salvezza mietono vittime anche fra le grandi – in questo turno è stata la volta della Salernitana contro la Lazio – e fanno punti preziosi, il Cagliari arranca pure in casa e di fronte ad avversari sicuramente loro superiori ma non di prima fascia (come il Monza), non riesce a far proprio l’intera posta.
Se non con loro e con le squadre di pari livello, allora con chi? Una domanda che si pone già dai campionati scorsi, sia in serie A Che in B nella passata stagione. Una riposta non è mai stata data, ma occorre trovare urgentemente un rimedio. E’ stato accertato matematicamente che fare punti solo con le “piccole” squadre non basta per salvarsi. Ne occorre qualcuno anche contro le big, diversamente i conti non torneranno. E saranno guai.
Luciano Onnis
Cagliari (3-4-1-2): Scuffet, Goldaniga (73’ Goldaniga), Dossena, Hatzidyacos; Zappa, Makoumbou, Prati, Augello (88’ Azzi); Viola (73’ Jankto); Petagna (77’ Pavoletti) ,Luvumbo (77 Lapadula). All. Ranieri
Monza (3-5-2): Di Gregorio; D’Ambrosio, Caldirola, Carboni (8’ Mari); Birndelli (57’ Ciurria), Pessina, Gagliardini, Kyriacopulos; Colpani (67’ V.Carboni), Mota (67’ Machin); Colombo (57’ Maric). All. Palladino.
Arbitro: MARCHETTI
Reti:10’ Dossena; 61’ Maric