Il Cagliari mette alle corde con qualche affanno il Genoa e vince per 2 a 1

Vince ancora il grande cuore rossoblù, quello del Cagliari di Claudio Ranieri. Al di là delle solite lacune e dei soliti strafalcioni in fase difensiva e delle occasioni gettate al vento davanti alla porta avversaria, i cagliaritani mettono alle corde il Genoa (2 a 1, con cardiopalma finale) e risalgono  la classifica  verso posizioni più ragionevoli e meno deprimenti per squadra e tifosi.

Per la prima volta in questo campionato, sono  di poco sopra il livello della retrocessione, ma non fuori dalle sabbie mobili. Tutt’altro. Però i segnali continuano a essere positivi. Ma solo perché dietro la crescita della squadra e dei risultati  c’è indiscutibilmente l’operato di  mister Ranieri. A ogni livello. Lui fa quanto gli è professionalmente possibile sul piano tecnico e psicologico,  oltre però non può. La difesa continua a essere un grosso handicap – ma lo è da molti anni,  sia  in A e in B – e non c’è verso che ci si trovino soluzioni. Le pecche difensive non fanno dormire sonni tranquilli all’allenatore, e sir Claudio lo ammette. “La parata miracolosa di Scuffet che ha salvato il risultato – ha detto il tecnico nel post partita -, la dice lunga sui nostri errori. E io sono molto adirato per questa parata a cui il nostro portiere è stato costretto. Avevano due uomini soli in area  a sinistra.   Faró rivedere l’errore hai ragazzi, non devono più commetterlo”.  

Il primo tempo non è stato un gran che da parte dei rossoblù padroni di casa.  Oltre ai due acuti targati Luvumbo, un tiro fuori e il gol annullato dal pessimo arbitro Guida – ma non è una novità – per un presunto strattonamento  in corsa  dell’avversario (nei campi di serie A si vede ben altro), c’è stato solo un confusionario rincorrere   il pallone senza creare niente di serio da parte di entrambe le squadre. Il Genoa, che ha avuto il predominio  del possesso del pallone (il 60%) non ha avuto problemi più di tanto a controllare il gioco in mezzo al campo, isolando le due punte rossoblù con marcature a uomo strette e quasi sempre raddoppiate.

Non sono andate meglio le cose a centrocampo, dove i giocatori cagliaritani sono rimasti imbrigliati dai diretti avversari. Il secondo tempo è nato sotto una stella diversa. Come spesso succede, Ranieri ha visto che le cose non andavano bene in campo e non ha esitato ad apportare gli opportuni aggiustamenti. Fuori Mancosu senza più benzina in corpo e dentro il rigenerato  Viola di questo campionato; in difesa entra Zappa al posto del modesto Hatzidyakon visto in campo. Le cose sono cambiate subito e appena tre minuti dopo la  ripresa del gioco Oristanio si è ibernato elegantemente di due avversari e offerto un assist perfetto a Viola che si è portato il pallone sul suo sinistro magico e ha ha insaccato con un tiro a giro sul palo più lontano, con il portiere ospite inutilmente proteso in tuffo sulla sua destra.

La gioia  del popolo cagliaritano, che ha riempito la Unipol Domus in ogni posto, è durata soli tre minuti. Goldaniga, complice anche una scivolata, ha commesso un errore madornale in area e regalato a Guomundsson il pallone dell’ 1–1. Tutto da rifare. Il Cagliari si è getto in avanti, ha preso in mano il pallino del gioco e creato numerose occasioni per tornare in vantaggio. Le ha sprecate Luvumbo con un egoismo imperdonabile, da mandare subito per punizione negli spogliatoi a fare la doccia. Ranieri non lo ha fatto, e forse ha avuto ragione lui perché il ragazzo angolano ha continuato a seminare il panico nella difesa ospite, continuando però a sprecare diverse opportunità per fare segnare i compagni.

Non lo ha invece fatto il generosissimo Petagna, subentrato a Oristanio arrivato a fine ossigeno, che ha difeso il pallone fra due avversari e dato in area un pallone d’oro a Zappa: il terzino ha chiuso gli occhi e scaraventato un tiraccio che ha trafitto il portiere genoano. Era il 69°, mancavano alla fine 21 minuti più recupero. Il Cagliari ha arretrato il baricentro sulla pressione avversaria, orrendo diversi rischi. Ma ha avuto anche le occasioni di chiudere la partita cogliendo la difesa ospite in contropiede, ma il “faccio tutto io” di Zito Luvumbo non lo ha permesso. Ranieri gliene canterà quattro a tu per tu. Il finale è stato per cuori forti, con l’arbitro Guida protagonista di una serie di errori marchiani a svantaggio del Cagliari. Un direttore di gara che sembra avercela  a morte con la squadra sarda. Va perdonato (ma non troppo) solo perché era l’arbitro della partita Bari-Cagliari che ha riportato in serie A. In quell’occasione non aveva creato danni, ma sarebbe bene che il Cagliari non lo incrociasse mai più.

Nel dopo partita, Claudio Ranieri è raggiante.  Alla domanda se pensa di essere uscito dal tunnel della zona retrocessione, quasi fulmina l’interlocutore. Con un sorriso, però. “Ma quando mai, la lotta comincia adesso. Noi però ci siamo.  Quando le cose vanno male, o molli o ti butti nella battaglia. Ho la fortuna di avere ragazzi intelligenti, che vogliono salvarsi.  Ne sono fiero. Il loro impegno impegna anche me a far sempre meglio. Chi motiva il motivatore, ovvero io?  Loro, i ragazzi lottano  senza rispamiarsi per il posto in squadra, e a me fa piacere.  Chi entra lo fa sempre con la mentalità giusta, questo che mi rende contento. Ho ragazzi d’oro, li stimo tutti. Per me sono motivo d’orgoglio.  Questa con il Genoa è stata una partita tattica, loro sono sempre bravi ad attirare gli avversari e ripartire per infilarli”.

A chi gli fa notare che per la prima volta in questo campionato il Cagliari è fuori dagli ultimi tre posti, risponde perentorio: “Continuo  a non guardare la classifica, cerchiamo di continuare a far bene.  Solo così i risultati arriveranno”.

Luciano Onnis

 Cagliari (4-3-1-2): Scuffet; Hatzidyacos (46’ Zappa), Dossena, Goldaniga, Augello (90+6 Obert); Makoumbou, Prati, Jankto (78° Azzi); Mancosu (46’ Viola); Oristanio (64° Petagna), Luvumbo. All. Ranieri

Genoa (3-5-2): Martinez, Dragusin,De Winter, Vasquez; Sabelli, Strootman (59° Thorsby), Badelj (59° Puscas), Fendrup, Martin (66° Haps),  Malinovisky (84° Ekuban), Gudmundsson. All. Gilardino

Arbitro: Guida

Reti: 48° Viola; 51°Guomundsson; 69° Zappa.

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