Il Cagliari in Coppa contro l’Udinese a caccia di conferme dopo la rimonta col Frosinone

Sulla scia dell’entusiasmo  per la miracolosa impresa di domenica con il Frosinone, il Cagliari deve dare conferma oggi in Coppa Italia a Udine di  aver dato una svolta alla sua stagione finora deprimente.

Al di là di una competizione che non crediamo interessi più di tanto a società e squadra, è l’occasione buona per vedere all’opera le cosiddette seconde linee, che comunque hanno avuto singolarmente la possibilità, chi più chi meno, di giocare in campionato. In dieci partite, sia per scelta che per necessità, mister Ranieri ha schierato altrettante formazioni diverse. Come leggere questo particolare?  

Abbiamo troppa stima nei confronti del tecnico rossoblù per pensare che in questo primo quarto di campionato abbia avuto le idee confuse sui suoi giocatori e sulle formazioni da mandare in campo. È invece verosimile che la povertà e l’inadeguatezza dell’organico del Cagliari a una categoria come la serie A, siano la vera causa di un inizio di stagione estremamente deludente e del cambio di squadra di partita in partita.  Mettiamoci anche un calendario difficilissimo, l’inesperienza di gran parte dei rossoblù nella massima categoria e, da non tralasciare, i gravi infortuni dei giocatori potenzialmente più forti, come Lapadula, Mancosu, Nandez e l’eroe del giorno Pavoletti. Ma non può esser sottaciuto che la difesa del Cagliari è la peggiore del  campionato e che questo è frutto di campagne acquisti sbagliate.

Il vulnus che la squadra rossoblù si trascina da anni, la debolezza difensiva, non è stato minimamente cancellato e neppure ridotto. Tralasciando le precedenti stagioni in A e in B, anche in questa i risultati stanno evidenziando  che si prospetta  l’ennesimo flop. I nuovi acquisti Hatzidyacon  e Wieteska, entrambi nazionali in Grecia e Polonia, sono ancora oggetti misteriosi. Quando sono stati mandati in campo, hanno deluso fortemente e sono apparsi al momento di non essere  i giocatori che servivano. Continua a mancare anche un terzino destro di affidamento, mentre a sinistra Augello va a corrente alternata. Obert  è ancora molto acerbo, Dossena, che viene dato come il migliore del pacchetto difensivo,  incappa spesso in errori madornali e determinanti.  Per non parlare dei due portieri equamente titolari, Radunovic e Scuffet, autori finora di prove insicure e (il primo)  di errori che sono costati sconfitte e punti persi.

Come non ricordare   che questa estate sulla piazza era disponibile un certo Sirigu, a cui non sarebbe parso vero di tornare nella sua terra  per chiudere nel Cagliari la luminosa carriera di grande portiere? Un errore di valutazione commesso dal presidente Giulini,  che adesso si sta probabilmente mangiando le mani per non aver preso l’estremo difensore di Siniscola. 

Se la difesa è quella che è,  anche l’attacco non é esente da problemi di non secondaria importanza. Shomurodov e Petagna non si sono dimostrati finora sono i giocatori che sarebbero serviti al Cagliari, provenienti  entrambi da esperienze  piuttosto scadenti in altre squadre. Nella partita di Coppa Italia di oggi contro l’Udinese (ore 21, diretta su Italia 1), probabilmente Ranieri  manderá  in campo fin dall’inizio chi ha giocato di meno per capire se potrá contare su loro nel proseguo della stagione. O se a gennaio qualcuno potrebbe già salutare e andar via. Per primo Pereiro, a cui Ranieri potrebbe concedere l’ennesima occasione di dimostrare che oltre al piede sinistro vellutato,  possiede anche  le altre qualità e capacità che dovrebbero competere  a un giocatore a questi livelli.

Finora, nei suoi tre anni al Cagliari (con prestiti temporanei a squadre straniere a causa della sua insussistenza), è stato un peso e non una risorsa. Un fardello economico per  le casse societarie  di 1.2 milioni di euro a stagione, sia che giochi o rimanga in tribuna.  Rischiamo la formazione che stasera  scenderà in campo a Udine: Radunovic; Di Pardo, Hatzidyacos, Wieteska, Obert (Azzi); Sulemana, Viola (Prati), Jankto; Pereiro (Desogus); Shomurodov, Petagna.

Luciano Onnis 

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