Il Bentegodi, in tempi recenti, non è mai stato un campo favorevole per il Cagliari. Che giochi contro il Verona o il Chievo, le statistiche dicono che oltre qualche pareggio non si va e la sconfitta è sempre dietro l’angolo. Si pensi poi che nelle ultime cinque stagioni, la prima dell’anno vede la squadra rossoblù perdere quattro volte. Un ruolino di marcia tremendo e maleaugurante.
A Verona mancheranno Nené ed Eriksson. Sarà la partita della riscossa di Nainggolan, che contro il Chievo si fece espellere in cinque minuti nel Cagliari di Allegri. Ma potrebbe essere anche la partita dell’addio viste che si fanno sempre più insistenti le voci che lo danno al Milan per 6,5 milioni di euro più la comproprietà di un baby della primavera rossonera. Sarebbe una grave perdita per il centrocampo del Cagliari quanto una grande conquista per il belga, inserito in una formazione che potrebbe valergli il posto da titolare in nazionale ai prossimi mondiali in Brasile.
Radja Nainggolan è anche uno dei top della stagione 2013, centrocampista instancabile e coriaceo, capace di imporsi a livello italiano e di attivare gli esperti internazionali. Per giornalisti italiani e spagnoli è il più forte centrocampista al mondo dopo Pirlo e Xavi, per i dirigenti dei maggiori club europeii è il mediano del futuro. Per lui e le sue qualità ha parlato di recente Pierpaolo Bisoli, una delle tante meteore della panchina cagliaritana, capace però di dare il via libera al ninja: “È diventato il calciatore che ora tutti ammirano. Il ruolo in cui sono convinto che Nainggolan diventerà il più forte giocatore d’Europa è quello di centrocampista centrale davanti alla difesa. Diciamo che verrebbe dopo De Rossi e Pirlo, anche se Pirlo ha caratteristiche diverse. Nainggolan è micidiale nello sradicare il pallone dai piedi degli avversari, eccelle in questa caratteristica, ma sa anche lanciare col contagiri i compagni, anche con lanci a lunga gittata. E’ un calciatore completo, molto più tecnico di quello che si possa pensare”
Nicola Murru è un classe ’94 verace. Un terzino tradizionale tale da aver scomodato paragoni col primo Maldini. Un ragazzo che ha conquistato maglia da titolare e il rispetto dei tifosi del Cagliari anche per aver rifiutato l’Inter. La flessione maturata nelle ultime giornate, che han visto il brasiliano Avelar al suo posto, non incide su un buon anno, colmo di prestazioni eccellenti e del sogno di avere dei terzini sardi di valore. Il dopo Agostini non è mai stato così sicuro. Una nota però: l’esordio di Murru in maglia rossoblù è datato 17 dicembre 2011. L’avversario era il Chievo, al Bentegodi. I veneti vinsero 2-0 ma Nicola ebbe un battesimo agrodolce grazie alla sua prestazione.
Marco Sau il goleador e Daniele Conti il capitano sono gli altri due top della stagione. Entrambi hanno avuto momenti di estrema difficoltà, che per il primo sono coincisi con giornate a secco e prestazioni discutibili. Oggi, ripreso a correre nel sentiero delle realizzazioni, fa sognare per quello che potrebbe essere l’attacco del prossimo anno al fianco di Mancosu. Il capitano è messo ogni anno in discussione, eppure ogni anno rimane una pedina fondamentale nello scacchiere rossoblù. La paura è che alle sue spalle nulla si muove, e quando verrà il momento di appendere le scarpette al chiodo il ruolo rimarrà sguarnito e pieno di ricordi nostalgici.
I flop? Dire Michael Agazzi è troppo facile. L’estremo difensore saluterà il Cagliari entro questo mese o a giugno, ma si è giocato la possibilità di andare ai mondiali ben prima delle beghe di contratto. Le papere sono state all’ordine del giorno, tanti errori e tanti gol subiti che hanno determinato sconfitte evitabili. Il conte Avramov ha preso il suo posto cancellando ogni passato, e segnando il record di sei risultati utili consecutivi. Male per Agazzi che il collega abbia esordito con una prestazione coi fiocchi contro la Roma lanciata in testa alla classifiica. Andrà alla Fiorentina o al Torino? Qualunque sarà la sua scelta, nessuno lo rimpiangerà.
Cala anche Luca Rossettini, arrivato in pompa magna a suon di buone prestazioni e un silenzioso quanto efficace lavoro difensivo, e crollato poi alla distanza in errori ed errorini decisivi ed evitabili. Che a trascinarlo in tal mediocrità possa essere il collega Astori è probabile, ma è anche vero che ognuno paga i propri errori. La sua fortuna, a differenza di Agazzi, è di avere compagni di reparto non adatti alla sostituzione, perciò la maglia da titolare non è mai stata in discussione. Il 2014 deve essere l’anno della riscossa per conquistarsi il rinnovo di contratto.
Dessena e Cabrera sono gli altri flop conclamati. Il primo paga la confusione dei ruoli: una volta mediano, l’altra terzino, ma anche ala e all’occorrenza jolly. Paga il non aver un ruolo fisso come la maglia, vista la spinta di Ekdal alle spalle. Eppure è una pedina fondamentale e riconosciuta nel centrocampo cagliaritano, e questo gli permetterà di rimanere in Sardegna per un bel po’. Cabrera invece è una scommessa persa di Lopez, segno che non tutti gli uruguayani fanno fortuna al Cagliari, e un certo Romero lo ricordiamo proprio per questo. Il centrocampista non si è adattato ai ritmi del campionato ed ha pagato anche lui la confusione del suo ruolo: a volte trequartista, a volte mezzala sinistra, a volte mezzala destra. Insomma, il poco rispetto dei ruoli non aiuta soprattutto i giocatori appena sufficienti come lui. Con tutta probabilità lo saluteremo entro giugno.
Simone Spada
