Cagliari sconfitto dal Bologna: tanti errori e soluzioni ancora da rodare

Una partita dal risultato positivo gettata via  quando ormai almeno un punto sembrava al sicuro in cassaforte. Il Cagliari è uscito male dal Dallara di Bologna (2-1 per i felsinei) più per colpe sue che  per merito  dei padroni di casa.

I tre punti la squadra di Claudio Ranieri li ha  proprio regalati, fermo restando che i giocatori di Thiago Motta avrebbero comunque meritato ai punti la vittoria. Li hanno  regalati in particolare il portiere Radunovic, in passate partite  salvatore della patria sarda, con due errori madornali che a questi livelli ( e anche a quelli molto più  bassi) un portiere non dovrebbe mai commettere. Sul primo gol dei bolognesi non ha coperto il suo palo di destra, come insegna l’abc del calcio, nel secondo ha addirittura offerto all’avversario su un piatto d’oro il gol del 2-1,  non trattenendo un  pallone facile facile perduto sulla linea di porta. 

Ma è stata tutta la catena di gioco della fascia destra a non funzionare a dovere per l’intera partita, rivelandosi il solito anello debole della squadra di Ranieri. Non è rimasto  esente da colpe neppure il bravo Dossena. In occasione del primo gol, quello propiziato dalla inconsistenza degli esterni, avrebbe dovuto coprire il vuoto lasciato da Zappa sulla sua corsia.  Le variazioni apportate dal tecnico cagliaritano in corso d’opera, non hanno dato i risultati sperati per i motivi strutturali di vecchia data.

Zappa è quello che tutti conoscono, con tanti limiti che la buona volontà non può sopperire. Nandez non ha dato il suo solito contributo e i sostituti di entrambi (Di Pardo e Oristanio) sono stati peggiori del male che il campo aveva  evidenziato nel primo tempo. Se poi le altre sostituzioni portano i nomi di Deiola e Shomurodov, allora è facile capire perché il Cagliari ha perso una partita che poteva essere, se non vinta, perlomeno pareggiata.

L’attaccante uzbeko  sta diventando  un nuovo  oggetto   misterioso di cui la squadra proprio non ha  bisogno. Ricorda abbastanza il  Millico  dello scorso  campionato: non prende un pallone che uno, la sfera sembra gli rimbalzi ostilmente addosso, vaga sul fronte d’attacco senza sapere e capire cosa fare, nei contrasti fisici è regolarmente soccombente.

È solo un problema di condizione fisica o ci sono da porsi altre domande? Chi ha invece impressionato favorevolmente é stato uno dei nuovi acquisti, la punta centrale Andrea  Petagna  per i 45 minuti in cui é rimasto in campo prima di uscire alla  fine del primo tempo per un risentimento  muscolare. Ha tenuto alta la squadra, ha fatto  a sportellate con i difensori avversari e fornito anche buoni palloni in appoggio ai compagni.

Forse meno bravo di Pavoletti nei colpi di testa, ma sicuramente dotato di maggiore tecnica individuale e per questo di  superiore apporto nelle sponde ai compagni di reparto. Potrebbe essere la lieta sorpresa, come lo fu lo scorso campionato il bomber Lapadula. Giudizio invece rimandato per l’altra new entry Wieteska, difensore centrale polacco chiesto da Ranieri. A suo sfavore qualche svarione all’inizio – ricordiamo che è arrivato appena tre giorni prima della partita -, ma poi anche il lancio perfetto per Luvumbo in occasione del gol dell’angolano, il migliore in campo dei rossoblù per l’intera partita. 

 Il tecnico cagliaritano ha schierato inizialmente un 4-4-2 che avrebbe dovuto creare una robusta cerniera  a centrocampo e sulle fasce. Dopo i primi quindici minuti iniziali in cui la squadra è sembrata  non essere scesa in campo, i  sardi hanno avuto una scossa  e reagito positivamente, arrivando anche al vantaggio. 

 A inizio ripresa sir Claudio ha rifatto le carte: fuori Nandez, Lasagna, vittime rispettivamente di fastidi a un gluteo e a un polpaccio che ne condizionavano la resa, poi anche Zappa regolarmente infilato dagli avversari di fascia.  Da quella  parte  è arrivato il pareggio dei bolognesi, complice Radunovic, con Zirkzee che ha mandato al bar sia lo stesso Zappa che Dossena. Ranieri ha capito che le cose si stavano mettendo male  e ha ordinato il 4-3-3 al fine di tenere  bloccata sulla difensiva il Bologna.

Mossa azzeccata perchè nonostante l’inconsistenza di Shumarov e Oristanio, Luvumbo ha  continuato  a creare grossi problemi ai difensori bolognesi, tenendoli maggiormente prudenti nella loro posizione. Bene o male la partita è scivolata senza grossi patemi d’animo fino all’89esimo, indirizzata  verso la spartizione della posta in palio.

Il Bologna ha anche  graziato il Cagliari, con Orsolini che ha calciato sulla traversa un rigore, ma poi  Radunovic ha generosamente regalato agli avversari il pallone del 2-1 e la vittoria.  Adesso ci sarà un turno di sosta del campionato per e Claudio Ranieri potrà lavorare sulla squadra, anche se molti suoi giocatori andranno via  per giocare con le loro nazionali e torneranno solo tre giorni prima della partita alla Unipol Domus contro l’Udinese.

In particolare sarebbe stato utile avere i nuovi difensori Wieteska e Hatzidyacon, sui quali il mister conta molto per dare maggiore soldità ed esperienza alla retroguardia. Dopo le prime tre partite di campionato, la  situazione della classifica non è delle migliori, ma c’è tutto il tempo per recuperare.

Al tecnico il compito di far digerire alla squadra l’inizio difficoltoso e darle una forte carica  di autostima e personalità. Ma forse sarà anche giunto il momento fare scelte precise nello schieramento di base. Partendo dal gioiellino Prati nel ruolo di play, suo ruolo naturale e per il quale é stato acquistato  con il grosso impegno finanziario di  5 milioni. Il Cagliari non ha in organico da tempo un valido  regista e ne ha bisogno come l’ossigeno. Fidiamoci  di Ranieri, saprà lui che fare.

Luciano Onnis

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