Solinas perde altri pezzi di centrodestra: nasce ‘Orizzonte comune’ con ex Pd

Alessandra Carta

Christian Solinas e alleati perdono un altro pezzo, il secondo in due giorni dopo che ieri è diventato ufficiale lo spostamento di Fortza Paris con il centrosinistra. Lo stesso passaggio lo fa adesso Franco Cuccureddu, il fondatore di Sardegna civica nel 2018 e che adesso ha dato vita a ‘Orizzonte comune’, nuovo movimento dove hanno già traslocato due donne ex Pd.

Cuccureddu, ex sindaco di Castelsardo, con il centrodestra è stato anche consigliere regionale nella legislatura 2009-2014, quando aveva dato vita a Mpa, costola sarda del Polo autonomista siciliano. Nel 2019, invece, con Sardegna civica aveva espresso nel collegio di Cagliari il consigliere regionale Roberto Caredda, che poi è andato per la sua strada.

“Orizzonte Comune riunisce amministratori locali espressione di liste civiche di tutti i territori della Sardegna”, è scritto in una nota diffusa da Cuccureddu dopo la prima assemblea di ieri. E oggi il nuovo movimento parteciperà al vertice del centrosinistra, convocato dal segretario del Pd, Piero Comandini, dopo il primo incontro di coalizione promosso dai Progressisti di Francesco Agus e Massimo Zedda a inizio giugno.

A Orizzonte comune hanno già aderito due dem, che a ben vedere fuoriuscite dal partito: una è l’ex sindaca di Pula, Carla Medau, l’altra è Marzia Cillocu, attuale consigliera comunale che nel 2018 aveva partecipato alle Primarie di Cagliari per fare la candidata sindaca (la competizione l’aveva vinta l’attuale deputata dei Verdi, Francesca Ghirra). Sia la Medau che la Cillocu si preparano evidentemente a correre alle Prossime regionali di febbraio 2024.

“In un contesto in cui prevale la sfiducia nei confronti della politica e dei partiti, come eloquentemente testimoniato dal crescente astensionismo – continua la nota di Cuccureddu -, i sindaci e gli amministratori locali, sono rimasti interpreti autentici dei bisogni e delle aspirazioni dei cittadini ed interlocutori stabili, poiché il rapporto fiduciario tra eletto ed elettore si rinnova quotidianamente”. È in questo solco che Orizzonte comune guarda per presentarsi alle urne del voto sardo in tutti gli otto collegi della Sardegna.

Cuccureddu, nella sua relazione introduttiva, ha fatto espressamente riferimento ai risultati portati a casa alle Amministrative nei Comuni sotto i 15mila abitanti, dove ogni candidato sindaco può correre con una sola lista e per questo i cartelli elettorali che si formano mettendo insieme pezzi di centrodestra e di centrosinistra. Succede così in 361 Municipi sui 377 che si contano in Sardegna, perché il 95,75 per cento dei centri isolani non supera appunto i 15mila residenti.

Il fondatore di Orizzonte comune ha citato proprio l’esperienza della Madau a Pula (l’anno scorso ha dovuto lasciare dopo il secondo mandato), dove si era rivelato vincente il modello ibrido della politica. Ma lo stesso ha fatto Graziano Milia a Quartu, Andrea Soddu a Nuoro, Massimo Mulas a Porto Torres, Mario Puddu ad Assemini e Tomaso Locci a Monserrato. Tutti casi citati dal nuovo movimento.

In buona sostanza, Orizzonte comune si candida a diventare l’anima civica del centrosinistra e quella intenzionata a portare nella coalizione i pezzi più moderati del centrodestra. A domanda precisa sul vertice di oggi con Pd, Progressisti, M5s e tutte le altre componenti della coalizione fuori e dentro il Consiglio (da Possibile a Demos passando per Sinistra sarda ed ex Art1), Cuccureddu dice: “Nasciamo per essere alternativi a questo centrodestra. Oggi partecipiamo al vertice di Cagliari sperando che ci possano essere le condizioni per allearci. Per noi sono essenziali sia la forma, ovvero l’etica politica, che la sostanza, significa pensare in grande, decidere che ruolo deve giocare la Sardegna in Europa. Dobbiamo diventare una Macroregione del mediterraneo occidentale, non possiamo continuare a essere periferia dell’Italia e del Vecchio Continente”.

La rotta del nuovo movimento civico è chiara: “Non si può prescindere dal ribaltare quella richiesta di assistenzialismo compensativo che non ci porta ad adeguare il nostro modello di sviluppo alla realtà insulare ed alle dinamiche dello spopolamento – continua il leader Cuccureddu -. Per fare tutto questo è necessario ridare centralità ai Comuni, oggi meri esecutori di deleghe amministrative: invece vanno resi protagonisti delle scelte che incidono sui cittadini, col potenziamento del ruolo e delle funzioni del Cal, il Consiglio delle autonomie, e parallelamente sottoponendo la Regione a una rigorosa cura dimagrante spogliandola di tutte quelle funzioni che possono essere svolte dagli enti locali”.

Quanto a Fortza Paris, guidata in Sardegna da Gianfranco Scalas e già accolta nel centrosinistra, si tratta ugualmente di un consenso che per quanto piccolo la coalizione a trazione Pd e M5s non vogliono perdere. Alle Regionale del 2019, il partito aveva espresso il consigliere regionale Valerio De Giorgi che ugualmente aveva scaricato il partito prima che la vicenda giudiziaria su corruzione e tentata truffa, come nelle accuse della Procura di Cagliari, lo travolgesse.

Col centrosinistra, sempre da alternativi al centrodestra di Solinas, vuole costruire un’allenza ‘Sardegna chiama Sardegna‘, altro nuovo movimento politico che ha preso forma un anno e mezzo fa e nella riunione di domenica ha chiarito la propria direzione politica ipotizzando conn Pd e alleati un patto politico su base programmatica (leggi qui).

Alessandra Carta

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