Fortza Paris scarica Solinas e va col centrosinistra. Pronto il vertice con M5s e altre sigle

Il centrosinistra allargato agli M5s si rivede domani, dopo l’incontro-dibattito che il 9 giugno scorso hanno organizzato i Progressisti di Francesco Agus e Massimo Zedda. Proprio in quella occasione il segretario del Pd, Piero Comandini, aveva preso l’impegno di mettere insieme tutti i partiti e le sigle della coalizione, anche quelli non rappresentati in Consiglio regionale.

L’appuntamento è alle 10 alle Saline. Il vertice è a porte chiuse, ma ci sarà anche il capo storico di Fortza Paris, Gianfranco Scalas, che ha deciso di presentarsi col centrosinistra alle Regionali di febbraio 2024. Un piccolo acquisto per Pd e alleati, ma che sulla bilancia del consenso può avere un suo perché, visto che la sfida delle prossime elezioni sardi si preannuncia combattuta. Il centrosinistra ha sì il vantaggio di poter spendere l’inconsistenza della Giunta di Christian Solinas, ma se il centrodestra, pronto a scaricare il governatore, ha dalla sua il consenso che intorno a sé e agli Fdi polarizza la premier Giorgia Meloni.

È in questo doppio binario che le opposizioni in Regione vogliono far partire il confronto, con lo sguardo allungato su un 2024 ricco di appuntamenti elettorali. Il prossimo anno, infatti, tornano alle urne pure i Comuni di Cagliari e Sassari e bisogna votare anche per le Europee. I partiti, benché di facciati si mostrino interessati ai programmi, hanno la necessità di accordarsi soprattutto su quante caselle pesanti vanno a ciascuna forza politica. Ciò significa che chi scegli il capo della coalizione in Regione non può pensare di avere altre chance nell’indicare i leader delle Amministrative o il candidato in posizione sicura per Strasburgo.

Domani alle Saline ci saranno, salvo forfait dell’ultima ora, oltre a Pd, Progressisti e Fortza Paris ci saranno i Verdi, Possibile-Sardegna domani, Sinistra sarda. Ancora: gli autonomisti ex Psd’Az, che di recente hanno fondato i 4 Moros, ecco poi +Europa, i socialisti del Psi e Sinistra futura. Ma sulla porta ci sono nuovi movimenti come Sardegna chiama Sardegna che nell’ultima assemblea di domenica scorsa hanno già manifestato l’intenzione di un’alleanza col centrosinistra, basata sui programmi non sull’unico obiettivo di battere il centrodestra.

Inutile dire che il piatto delle Regionali è il più ghiotto. I nomi dei papabili non cambiano: in casa M5s c’è il ‘duello’ tra la deputata Alessandra Todde e la consigliera regionale Desirè Manca. Nel campo del centrosinistra storico ecco Graziano Milia, seppure il più vicino ai moderati, e Paolo Maninchedda. La sensazione è che il centrosinistra, ancora una volta, non giochi d’anticipo e attenda l’autunno prima di esprimere il leader dello Regionali. Un errore che non avvicinerà alle urne i sardi che da tempo hanno smesso di votare. Del resto quello che manca nel campo politico regionale è proprio un progetto politico che torni a far sperare. (al. car.)

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