Slow Wine 2024, pioggia di riconoscimenti per vini e cantine dell’Isola: ecco i premiati

La Sardegna per Slow Wine 2024 conquista 3 chiocciole, 9 bottiglie, 2 monete e 20 Top Wine. Sono i riconoscimenti della 14/a edizione della Guida che racconta le migliori cantine italiane e le etichette più interessanti, selezionate da più di 200 collaboratori.

Le chiocciole sono andate a Gian Battista Columbu, Giuseppe Sedilesu e Lorenzo Pusole. Le bottiglie: Antichi vigneti Manca, Berrita, Cantina Gungui, Deperu Holler, Fradiles, I garagisti di Sorgono, Olianas, Schirru, Vike Vike. Le monete sono state assegnate a Audarya e Cantina Castiadas.

Ecco i 20 Top Wine: Arrògusu 2021 – Schirru; Cannonau di Sardegna Berteru Nuraghe Sas de Melas 2022 – Cantina Gungui; Cannonau di Sardegna Capo Ferrato Rei 2020 – Cantina Castiadas; Cannonau di Sardegna Le Anfore 2021 – Olianas; Cannonau di Sardegna Mamuthone 2021 – Giuseppe Sedilesu; Cannonau di Sardegna Thurcalesu 2021 – Beritta; Cannonau di Sardegna Zimò 2022 – Cantina Marco Canneddu; Cannonau di Sardegna Nero Miniera 2021 – Enrico Esu; Carignano del Sulcis Nur 2021 – Sardus Pater; Ghirada Fittiloghe 2020 – Vike Vike; Istentu 2020 – Fradiles; Karamare 2022 Lorenzo Pusole; Li Sureddi bianco 2021 Antichi Vigneti Manca; Malvasia di Bosa ris 2016 G. Battista Columbu; Monica di Sardegna Oltreluna 2021 Pala; Parisi 2021 I Garagisti di Sorgono 2021; Vermentino di Gallura sup Fria 2022 Deperu Holler; Vermentino di Sardegna Camminera 2021 – Audarya; Vernaccia di Oristano 2013 Famiglia Orro; Vernaccia di Oristano Antico Gregori ris 1979 Contini.

Ai riconoscimenti si aggiungono i sei video realizzati in vigna e cantina dai collaboratori. “Osserviamo in Sardegna una crescente attitudine a unire le forze e a fare squadra, per raccontare insieme e in maniera più efficace il proprio lavoro e il territorio – spiega Slow Wine nella nota che accompagna la guida – L’associazione Mamojà, che riunisce una ventina di piccole aziende del comprensorio di Mamoiada, ne è l’esempio più eclatante. Ma anche la più piccola associazione Vignaioli in Mamoiada o la neonata associazione Vinos (Vignaioli nord ovest Sardegna) stanno lavorando sodo per raccontare le rispettive aree. Per non parlare del molto meno formale raggruppamento dei vignaioli Bingiateris Feos, nato da un gesto di solidarietà tra aziende affini per filosofia produttiva artigianale, che raggruppa tante realtà nelle nostre corde sparse un po’ in ogni angolo della Sardegna”.

Secondo gli esperti della guida, per l’annata 2022, al contrario di gran parte del Paese, l’Isola “ha potuto affrontare la disastrosa siccità con un po’ più di serenità, grazie alle generose piogge dell’autunno precedente che hanno garantito una buona riserva idrica. Il clima asciutto ha favorito la sanità dell’uva, i dati analitici sono stati equilibrati e la produzione totale è addirittura aumentata tra un 10% e un 15%. Più problematica l’annata 2023 in corso: piogge incessanti nel periodo di maggio e giugno hanno reso la difesa dagli attacchi della peronospora estremamente difficile, mentre luglio e agosto sono stati due mesi molto caldi e torridi”.

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