Sciola: “A San Sperate celebriamo la festa di Sant’Arte”

I ragazzi del Muro D’Europa hanno lasciato San Sperate già da qualche giorno, ma i loro gesti e i loro pensieri sono disseminati in tutto il paese, sui muri ovviamente, ma anche dentro le case, tra le corti abbandonate, nell’incanto dei giardini in fiore. Una festa della creatività che a pochi chilometri da Cagliari non conosce requie, complice l’energia e la forza di quel drago che fa cantare anche le pietre, Pinuccio Sciola. “Sant’Arte qui da noi la celebriamo ogni giorno, senza un motivo o una data precisa; il sentimento del bello è diventato coscienza comune, da custodire e venerare. Ora si tratta di contagiare la Sardegna intera, e di fare dell’Arte una sorta di festività, da celebrare in qualsiasi momento si voglia”.

E le occasioni per festeggiare l’arte, in particolare in questo periodo dell’anno, certo non mancano. Festival, incontri, appuntamenti, o sagre fanno dell’arte e delle sue declinazioni la protagonista indiscussa dell’estate sarda. “Non voglio sembrare blasfemo, e mi scusino i più credenti, ma penso con un pizzico di ironia a una festa laica, che possa essere celebrata anche nei luoghi più reconditi, che qui da noi hanno sempre fascino ed emozioni da trasmettere. Gavoi, Seneghe, Berchidda o Lollove; non c’è comune che non abbia il suo rito, la sua celebrazione, la sua festa manna. La santificazione della cultura è un atto che perpetriamo ogni giorno. Si tratta di esserne ben coscienti e aprire ancora di più i nostri occhi al mondo”.

Una consapevolezza che ha fatto di Sciola, grazie anche ai suoi seminari internazionali premiati addirittura dell’Europa, un vero e proprio amabasciatore dell’arte sarda nel mondo, autore di scambi fecondi tra arte e territorio. “Una lunga, colorata, emozionante processione laica l’abbiamo organizzata a fine giugno qui a San Sperate, quando con 22 artisti abbiamo ripercorso le vie del paese onorando i semi dell’arte. Del resto, l’ho detto anche a un monsignore passato tempo fa da queste parti: ‘potremmo di sicuro fare a meno di qualche chiesa, ma non potremmo certo fare mai a meno dell’arte, della bellezza e della luce del sole’. Mi ha dato ragione”.

Donatella Percivale

Servizio fotografico di Michela Mereu

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