“Corruzione, disoccupazione, disagio”. E “un sistema criminale molto forte”. Oggi a Cagliari (ore 22, Bastione di San Remy) comincia il primo tour nell’Isola di Roberto Saviano. Il quale, in un’intervista a Caterina Pinna de l’Unione sarda, dà prova di avere una sua idea della Sardegna. un’idea non convenzionale. Soprattutto per quel riferimento ai fenomeni corruttivi associato al giudizio sulla ‘forza’ della criminalità.
Roberto Saviano non è solo uno scrittore di successo, ma è anche uno dei più profondi conoscitori della criminalità organizzata. La cui pericolosità vive tutti i giorni sulla sua pelle costretto com’è, ormai da sette anni, a vivere sotto scorta. Ne ha studiato e raccontato le pratiche e la potenza economica. Non parla dunque della criminalità tradizionale ma della presenza, specie nel Nord dell’Isola, di investimenti mafiosi e di altri sintomi dell’attività di organizzazioni che operano su scala nazionale e internazionale
La Sardegna, nella visione di Saviano, “è la terra meno raccontata d’Italia sulla cronache nazionali”. Ed è questo, ha sottolineato lo scrittore, “il vero problema”. Proprio perché il raccontare è già cambiare le cose. Ed è per questo che chi racconta con precisione può finire nel mirino dei boss.
A Cagliari, Saviano presenterà il suo ultimo libro – “Zero zero zero” (Feltrinelli) sul traffico internazionale di cocaina- in una conversazione con Michele De Mieri nell’ambito del Festival “Leggendo Metropolitano”. Le altre due tappe del tour (lunedì alla 20 a Nuoro in Corso Garibaldi e martedì alle 19 a Sassari in piazza Moretti) sono state organizzate dalla comunità di lettori Liberos in collaborazione con le librerie Miele amaro e Koinè).