Quanta bellezza per la “Notte dei Poeti”, in scena il canto di Allegri e De Luca

Sono notti cariche di bellezza, queste che si susseguono al teatro romano di Nora, sotto le stelle del fortunato festival “La Notte dei Poeti”. Per gli abbonati, i turisti ma anche i tanti appassionati, un calendario di appuntamenti preziosi che spazia dal teatro, alla musica, alla danza, e che lascia d’incanto grazie alle quinte di un panorama mozzafiato.

Questa sera, dopo il concerto intimo e ricco di suggestioni di Ivan Segreto di ieri, tocca all’ “Edipus” di Giovanni Testori, un monologo affascinante e modernissimo, nella lingua  immaginifica dello scrittore e drammaturgo, nonché storico dell’arte e critico letterario lombardo, tra i più importanti intellettuali italiani (ed europei) del Novecento: sul palco sospeso tra cielo e mare, Eugenio Allegri – diretto da Leo Muscato (giovane e brillante regista, che ha firmato interessanti e originali allestimenti fra lirica e prosa) – interpreterà il protagonista, un capocomico abbandonato dai suoi attori che mette in scena da solo l’intera tragedia greca.
La pièce – vent’anni dopo la fortunata edizione della Compagnia Lombardi-Tiezzi – chiude idealmente la Trilogia degli Scarrozzanti, invenzione in bilico fra l’arcaico e il post-moderno che recupera la tradizione di un teatro autenticamente “popolare”, quindi capace di rivolgersi direttamente, ed efficacemente, a una umanità viva e attenta, rispecchiandone gli ideali e le passioni, i tormenti e le gioie. La verità della rappresentazione è insita nella condivisione ed empatia tra attori e spettatori: la poesia incarnata nei personaggi diviene azione, metafora del reale, interrogazione più che spiegazione del mondo e del mistero del divino.
Una performance coinvolgente, una raffinata e virtuosistica prova d’attore, in cui Eugenio Allegri dà voce al dramma dell’artista, in un ultimo “canto del cigno” che è anche un ideale testamento dell’autore del “L’Arialda” e del “Macbetto”, uno struggente e lucido ritorno all’utopia. Un omaggio a uno dei “Grandi Maestri d’arte e di vita”, quindi – tema che segna come un fil rouge l’intera kermesse che unisce, in questa trentatreesima edizione, il Teatro Romano di Nora e Pula all’anfiteatro di Monte Sirai a Carbonia e il complesso medioevale de Lo Quarter di Alghero, per una riscoperta della storia e della memoria dell’Isola – e del suo patrimonio archeologico e architettonico – attraverso l’arte e la cultura.

Domenica sera, alle ore 20, nel fulgore del tramonto – lo scrittore partenopeo Erri De Luca, autore e interprete de “La Musica Provata” – tra storie e canzoni, ricordi, pensieri ed emozioni – sulle note del Quartetto di Stefano Di Battista impreziosite dalla voce di Nicky Nicolai.

Un “azzardo musical letterario” – come lo definisce l’artista napoletano – nato dall’incontro felice fra le parole e la musica, fra il potere evocativo della narrazione e le suggestioni sonore che disegnano paesaggi e atmosfere, e fanno vibrare corde segrete: un viaggio tra frammenti di passato e tragedie del Novecento, fra poesia e rabbia.

Sui sentieri del disincanto, con lucida coscienza civile ma senza dimenticare gli ideali della giovinezza, Erri De Luca narra la complessità del mondo, in un ininterrotto dialogo con l’ensemble – che schiera accanto a Stefano Di Battista (sax contralto e soprano), Roberto Pistolesi (batteria), Andrea Rea (pianoforte) e Daniele Sorrentino (basso) – e la cantante Nicky Nicolai; e il racconto diventa musica e viceversa, dalla melodia nascono intenzioni e intuizioni.
“La Musica Provata” è in fondo – anche – un riavvicinarsi all’arte degli antichi aedi, e dei più moderni cantastorie: la musica e il canto arricchiscono la narrazione, e s’imprimono nella memoria, e insieme risvegliano echi e suggeriscono nuovi significati, rendendo ancora più facile, e piacevole, lasciarsi andare all’incantesimo delle parole.

(Per l’ “Edipus” il CeDAC propone uno speciale INVITO  A TEATRO – con un biglietto speciale per giovani e giovanissimi e appassionati: info e prenotazioni: 345.4894565 – biglietteria@cedacsardegna.it)

(Nella foto di Eugenio Schirru un momento della piece di Stefano Accorsi)

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