Mario Bruno è il nuovo sindaco di Alghero. Il candidato del centrosinistra ha battuto la sfidante Maria Grazia Salaris. Bruno ha chiuso il ballottaggio col 56,8 per cento raccogliendo 9.893 preferenze contro le 7.526 della Salaris (43,2 per cento). Con la vittoria dell’ex consigliere regionale del Pd, da sempre soriano ma in corsa con una propria lista civica, la città catalana resta in mano al centrosinistra, sebbene la coalizione abbia vissuto più di un travaglio. Prima la sfiducia all’ex primo cittadino Stefano Lubrano, dopo due soli anni di mandato; poi l’espulsione dal Pd dello stesso Bruno che ad aprile era stato l’unico a candidarsi alle primarie mai fatte. Tanto che lo scorso 25 maggio il Partito democratico si era presentato alle urne con Enrico Daga, arrivato terzo, ma eletto come consigliere di opposizione.
Alghero, dunque, ha il suo nuovo primo cittadino col ballottaggio che archivia definitivamente le amministrative del 2014 aperte dal primo turno di due settimane fa. In consiglio comunale la maggioranza sarà formata da 16 rappresentanti (contro i 9 dell’opposizione), compreso il neosindaco. Gli eletti nella lista dell’ex consigliere regionale (Per Alghero con Mario Bruno) sono nove: Raimondo Cacciotto, Gabriella Esposito, Matteo Tedde, Gavino Tanchis, Vittorio Curedda, Francesca Carta, Giuseppina Piccone, Elisabetta Boglioli e Pietro Sartore. Tre gli Udc: Lelle Salvatore, Nina Ansini e Alberto Bamonti. L’Upc ne ha piazziati due: Gianni Cherchi e Linda Oggiano. Un consigliere per “Alghero in Comune-Sinistra Civica”: Giampietro Moro.
Per l’opposizione questi i nove nomi: Michele Pais, Maurizio Pirisi e Nunzio Camerada, di Forza Italia. Per gli alfaniani dell’Ndc, oltre la Salaris è stato eletto Emiliano Piras. In quota Pd, insieme a Daga ce l’ha fatta Mimmo Pirisi. Due seggi anche i Cinque Stelle con il candidato sindaco Graziano Porcu e Roberto Ferrara.
Ad Alghero è andato alle urne il 45,6 per cento degli aventi diritto al voto, facendo segnare un’evidente impennata rispetto alla percentuale che si era registrata alle 19 (27,75). Ma il dato politico più rilevante è che nel Pd della città catalana potrebbe scattare da subito la resa dei conti, visto che Bruno non è stato sostenuto dal partito locale, ma venerdì, alla chiusura della campagna elettorale il segretario nazionale nonché premier, Matteo Renzi, ha mandato il suo fedelissimo Luca Lotti, deputato e responsabile dell’Organizzazione.
