L’appello del maresciallo Diana: “Senza farmaci, né soldi”. E accusa la Asl

Amici miei ieri sono stato male e ho passato una notte molto pesante, solo poco fa sono riuscito con l’aiuto del mio badante ad alzarmi, vi devo comunicare un altra gravissima disgrazia che mi sta succedendo e che mi porterà a un morte veloce … La Asl di Carbonia e Iglesias ancora non mi ha portato le medicine e gli integratori del mese di giugno, quindi sono scoperto. Se potete arrivare a informare il presidente della Regione o il ministro della Difesa in modo che intervengano nei confronti del direttore della Asl al fine che faccia il suo dovere vi sarei grato… Questo mio appello disperato riveste carattere di estrema urgenza …. ne vale la mia vita, grazie con amore cristiano vostro maresciallo Marco Diana“.

È un vero e proprio appello alle istituzioni quello che da Facebook sta lanciando in queste ore Marco Diana, il maresciallo dell’Esercito Italiano malato di una grave forma tumorale che da anni lotta per contrastare la sua malattia e le istituzioni che dovrebbero assisterlo in questa battaglia.

E il popolo della rete risponde immediatamente lanciando una raccolta di fondi in favore del soldato vittima del dovere. Fondi che serviranno a far fronte alle emergenze come queste, causate da una burocrazia che non guarda in faccia a nessuno e dalle istituzioni preposte che non hanno nessun riguardo nei confronti del dramma che si sta consumando in queste ore. Insomma la solidarietà della gente comune si sta sostituendo ad uno Stato che sta trascurando un uomo, un soldato, che ha servito il proprio Paese e per il quale sta dando la propria vita.

Il soldato in congedo lamenta, ancora una volta, che la Asl 7 di Carbonia Iglesias non sta rispettando il protocollo farmaceutico predisposto dall’Ieo ( Istituto Europeo di Oncologia ) di Milano che prevede la consegna della lista dei farmaci nei modi e nei tempi utili per non interrompere la terapia.

Con voce roca e stanca ma ferma e decisa, reduce come è dall’ennesimo intervento chirurgico a cui è stato sottoposto circa dieci giorni fa, Diana spiega: “A tutt’oggi la Asl 7 non mi ha ancora consegnato i farmaci e gli integratori per continuare la terapia che sto seguendo. Sono stanco e amareggiato per tutto quanto sta accadendo. Dal ministero della Difesa non hanno ancora provveduto al rimborso delle spese che ho sostenuto l’anno scorso, circa 40.000 euro. Ora si aggiunge anche la Asl a ritardare la consegna dei farmaci che mi occorrono per la terapia. Chiedo aiuto al Comando Militare della Sardegna, al generale Tozzi dell’ufficio gravi patologie e nessuno mi dà risposte. Mi sono rivolto anche al sindaco di Villamassargia che mi ha assicurato il suo interessamento e a qualche politico regionale che ha preso a cuore la mia vicenda. Ma non so più che fare. E non ho la possibilità economica di far fronte personalmente a queste spese. Ho già venduto tutti i miei averi, ora anche la mia casa. Senza quei farmaci la mia vita sarà ancora più breve”.
Un grido d’aiuto che qualcuno dovrebbe ascoltare.

Carlo Martinelli

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