Il sindaco di Macomer: “L’insistenza su Tossilo danneggia la nostra immagine”

Chi contesta l’inceneritore di Tossilo, danneggia l’immagine del Comune di Macomer. E così la battaglia dell’inceneritore, si trasforma in una battaglia anche dai contorni legali. Ieri, mentre era in corso la manifestazione organizzata dal Comitato “Non bruciamoci il Futuro”, la Giunta Comunale di Macomer ha affidato un mandato di verifica legale per procedere alla “legittima pretesa ad avere e mantenere il diritto all’integrità della propria immagine e reputazione”.

Lo ha fatto con una delibera (n. 86 del 27, Marzo) affidata all’avvocato Pasquale Ramazzotti del Foro di Cagliari, in cui si legge che il sindaco di Macomer, Antonio Succu, il dirigente medico e l’intera Giunta “constatano il fatto che da qualche settimana è in atto, in concomitanza e sovrapposizione con la fase conclusiva del procedimento amministrativo   di VIA, una pressante campagna mediatica che dedica al tema Tossilo attenzione e spazi   inusuali”.
Da qui la decisione di stanziare la cifra di tremila euro sul bilancio 2015, più gli accessori, perché l’avvocato Pasquale Ramazzotti avvii una valutazione nel caso in cui “possa configurarsi l’esistenza di un diritto alla conservazione dell’integrità dell’immagine e reputazione  in capo alla comunità di Macomer, intesa quale formazione sociale in cui la cittadinanza svolge la sua personalità”.
Un danno d’immagine, secondo la Giunta, dato dall’interesse della stampa su una vicenda che ha riguardato la politica regionale negli ultimi tempi e il trattamento pubblico della questione dei rifiuti. Tutte vicende che, secondo la Giunta, tendono a configurare la zona di Macomer come insalubre e quindi arrecano un danno d’immagine per una zona “che ha grande tradizione nel settore agroalimentare per la storica vocazione agropastorale che si accompagna a produzioni agricole e zootecniche riconosciute per la loro indiscussa qualità ed eccellenza”.
Immediate le reazioni: uno dei primi a commentare l’azione del sindaco è il presidente dell’Iside Migaleddu: “Chi amministra dovrebbe sapere che gli impianti di incenerimento rientrano fra le industrie insalubri di classe I, in base all’articolo 216 del testo unico delle Leggi sanitarie (G.U. n. 220 del 20/09/1994). Quindi non c’è da spendere i soldi dei cittadini in consulenze legali”.
Su tutte le furie anche Valeria Tola, cittadina di Macomer, candidata Progress alle ultime elezioni Comunali: “Trovo offensiva, lesiva della mia libertà e ridicola agli occhi dell’opinione pubblica questa decisione. Lo capite ora che a Macomer si vive sotto ricatto?”.

Davide Fara

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