Tossilo, il giorno della protesta

Sono decine le associazioni e i movimenti politici che si sono ritrovati in un sit in davanti allo stabilimento di Tossilo. Il sit in indetto dal comitato “Non bruciamoci il futuro”, iniziato verso le 11, è stato organizzato all’indomani della delibera della giunta regionale che ha dato un primo via libera al nuovo inceneritore.

Oltre 500 persone si sono radunate davanti ai cancelli: associazioni ambientaliste, ma anche privati cittadini, i rappresentanti di oltre 50 sigle del coordinamento dei comitati sardi e movimenti politici come Progress, A Manca Pro S’indipendentzia, Sardigna Nazione.

“Il presidente Pigliaru e la sua giunta hanno perpetrato un atto di arroganza politica in spregio ai cittadini del Marghine e di tutta la Sardegna” ha detto Franca Battelli, coordinatrice del Comitato “Non bruciamoci il futuro”. “Avevamo chiesto un incontro a Pigliaru, che programma elettorale parlava di strategia dei rifiuto zero senza inceneritore ma con il riciclo, ma non ci ha mai voluto incontrare. Questa decisione della giunta non ci fermerà. Questo è un progetto che ha il volto della lobby degli inceneritoristi rappresentata da Paolo Maninchedda, attuale assessore ai Lavori Pubblici ” conclude la Battelli.

Sulla decisione della giunta di avvallare il progetto, è intervenuto stamane anche Vincenzo Migaleddu, presidente dell’associazione Isde-Medici per l’Ambiente Sardegna: “Più che un atto di forza, la decisione presa ieri rivela l’estrema debolezza dell’esecutivo rispetto a interessi estranei alla Sardegna e alle popolazioni dei territori. Per di più, i dati relativi alla situazione sanitaria dell’area su cui si basa il via libera sono insufficienti e incompleti”.

Al sit-in è forte la presenza dei pastori, cui si è rivolto il veterinario Salvatore Marchi: “Le emissioni – in primis il carico ambientale di diossine – avranno effetti deleteri sugli allevamenti della zona”. In tutto si tratta di circa 1370 aziende di allevamenti bovini e ovi-caprini che vantano un patrimonio di oltre 350.000 capi e 1.974 addetti.

Anche il deputato Michele Piras è intervenuto stamane nel corso della conferenza stampa improvvisata di fronte all’inceneritore, ribadendo quanto sostenuto ieri in un comunicato stampa con cui si definiva “sciolto da ogni obbligo di lealtà nei confronti della giunta”. In seguito, un comunicato di Sel Sardegna ha comunque riconfermato il sostegno del partito alla giunta. Al deputato bororese ha risposto Antonio Muscas del Coordinamento Comitati sardi e consigliere comunale di Villacidro: “Sii coerente con le tue parole e dimettiti”.

Nel corso della manifestazione, hanno ribadito la loro contrarietà all’intervento anche i sindaci di Sarule Mariangela Barca e di Olzai Antonio Ladu. Ma a colpire sono stati gli interventi di due giovani del Circolo giovani Pd di Macomer: “Non ci sentiamo rappresentati, non sappiamo per quanto tempo potremmo ancora resistere dentro un partito che avvalla simili interventi”.

Piero Loi

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